Precipita da 50 metri in un pozzo
Angola, muore operaio di Nembro

Un improvviso sobbalzo, l'impalcatura che si scuote violentemente, la piattaforma si ribalta. Questa la dinamica del terribile incidente sul lavoro che ha provocato la morte di 4 persone, tra cui un trentunenne originario del Marocco che viveva a Nembro, Brahim Daha.

Un improvviso sobbalzo, l'impalcatura che si scuote violentemente, la piattaforma si ribalta. Questa - dalle prime informazioni raccolte - la dinamica del terribile incidente sul lavoro che ha provocato la morte di 4 persone, tra cui un trentunenne originario del Marocco che viveva a Nembro, Brahim Daha, e un bresciano, Luca Monferone, di 49 anni, entrambi dipendenti della Edilmac di Gorle, una ditta specializzata nella gestione di grandi cave e nell'esecuzione di gallerie e di pozzi.

L'incidente è avvenuto in Africa, in Angola, a Cambambe, una località nella provincia di Kwanza Norte, importante sito idroelettrico sul fiume Kwanza. Insieme ai due dipendenti della Edilmac, nell'incidente hanno perso la vita altre due persone, di una ditta brasiliana, un geologo brasiliano e un operaio angolano. La tragedia è avvenuta mercoledì scorso, nella mattinata. Verso le 11,30 - ha precisato un comunicato del ministero angolano dell'Energia e acqua - una piattaforma nel cantiere per l'ampliamento della diga di Cambambe è caduta, provocando la morte di quattro persone. La dichiarazione del ministero precisa anche che altri sette tecnici si trovavano sulla piattaforma, ma non avrebbero subito «danni fisici».

Brahim Daha e Luca Monferone, come le altre due vittime, sarebbero invece precipitati nel pozzo sottostante, sul quale stavano lavorando, per circa 50 metri. Per verificare i dettagli e le eventuali responsabilità della tragedia è stata anche incaricata una apposita commissione di indagine. Brahim, 31 anni, avrebbe fatto ritorno tra pochi giorni a Nembro, dove, proprio appena prima di partire per la trasferta di lavoro in Africa, aveva fatto arrivare dal Marocco la giovane moglie, incinta e prossima a partorire e dove risiedono anche i suoi due fratelli, entrambi dipendenti della Edilmac (uno di loro, Mohamed, si trova anch'egli in Angola da una settimana). Ora la salma dell'operaio non rientrerà nella Bergamasca, perché verrà trasferita direttamente da Cambambe in Marocco. Lo confermano dalla Edilmac di Gorle, ancora scossi per la tragedia.

«Per adesso abbiamo informazioni sommarie - dice un responsabile dell'azienda - perché solo martedì prossimo i nostri tecnici riusciranno a recarsi a Cambambe per verificare l'accaduto. Infatti, le procedure per il visto, necessario per recarsi nel Paese africano, portano via giorni». Brahim lavovara per la Edilmac da circa 8 anni ed era un operaio minatore perforatore (Luca Monferone era invece un tecnico specializzato). Operava al cantiere di Cambambe, avviato all'inizio del 2013, al complesso idroelettrico della località africana, col progetto (affidato all'impresa brasiliana Constructora Norberto Odebrecth S.A.) di ampliare e ammodernare la diga. Lo sbarramento è stato costruito tra il 1958 ed il 1962 sul fiume Kwanza, ed è una realizzazione di grande importanza per l'approvvigionamento di energia elettrica di diverse province del Paese africano. A lavori di ampliamento ultimati, la diga produrrà 700 megawatt di energia, circa il doppio della produzione precedente. La Edilmac, che ha tecnologie di avanguardia e personale specializzato sul posto, è impegnata per lo scavo e l'allargamento dei pozzi di pressione. Brahim Daha lavorava per questo ed è proprio su un pozzo che è precipitato.

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