Larga chiazza nel lago d'Iseo
La Regione aumenta i controlli

Aumenteranno i controlli sul lago d'Iseo. Lo fa sapere la Regione che ha inviato ai Comuni rivieraschi e alle Province di Bergamo e Brescia le relazioni definitive di Arpa e Asl per quanto riguarda la chiazza apparsa nelle acque del lago d'Iseo.

Aumenteranno i controlli sul lago d'Iseo. Lo fa sapere l'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, che ha inviato ai Comuni rivieraschi e alle Province di Bergamo e Brescia le relazioni definitive di Arpa e Asl per quanto riguarda la chiazza apparsa nelle acque del lago d'Iseo.

"Le analisi effettuate - ha spiegato - hanno confermato che, nonostante la chiazza, la qualità delle acque non è cambiata: restano infatti inalterate le condizioni di balneabilità e non ci sono pericoli per l'uomo".

PIANO INTEGRATIVO DI VIGILANZA - "Anche in vista della stagione turistica - ha aggiunto l'assessore - Arpa sta predisponendo un piano di vigilanza integrativa per intensificare la sorveglianza sull'Alto lago. Questo significa che ci saranno più controlli delle coste e degli scarichi nel lago, campionamenti sui corsi d'acqua e monitoraggi suppletivi dei parametri biologici e fisico-chimici che caratterizzano il bacino". L'assessore ha sottolineato che "la mancata pronta segnalazione alle autorità preposte" ha causato ritardi nell'attivazione delle procedure di emergenza e "per questo - ha aggiunto - bisognerà rivedere il protocollo di gestione delle emergenze. Per garantire il massimo di trasparenza, inoltre, sul sito di Arpa sarà aperta una sezione dedicata al lago d'Iseo nella quale saranno pubblicati i dati delle attività di monitoraggio delle acque del lago e di controllo degli scarichi".

UN'INFORMATIVA AL MINISTRO - Regione Lombardia, a seguito di un'interrogazione parlamentare secondo la quale "nelle acque del lago non ci sarebbero alghe o batteri, bensì con tutta probabilità residui di qualche sversamento accidentale o doloso", ha inviato al ministro dell'Ambiente un'informativa sulla chiazza apparsa lo scorso aprile. "Non ci risulta: Arpa ci ha trasmesso informazioni differenti" ha commentato l'assessore.

LA RELAZIONE DI ARPA - "Dalle analisi dei campioni d'acqua prelevati il 17 ed il 19 aprile - si legge nella relazione - sono risultati nella norma i parametri di domanda biochimica di ossigeno (Bod) e domanda chimica di ossigeno (Cod), indicatori primari dell'impatto antropico umano e industriale da fonte organica, nonché metalli, pH e conducibilità, indicatori primari dell'impatto antropico industriale da fonte inorganica". Sotto osservazione erano rimasti "i parametri di boro, ferro, alluminio che, pur segnalando tenori sensibili (qualche centinaio di microgrammi), non destavano preoccupazione per la salute e l'ambiente". Tuttavia, le analisi effettuate il 22 e 23 aprile "hanno mostrato tenori di metalli nella norma", mentre quelle sui campioni del 29 aprile "non hanno mostrato pregiudizio nei corsi d'acqua né nel lago pur rilevando concentrazioni sensibili di ferro e alluminio su tutti i siti campionati lungo i corsi d'acqua (oltre 30 km)".

DAI CAMPIONAMENTI NESSUNA CRITICITÀ - Sono stati effettuati campionamenti nei punti di immissione al lago, che "non hanno dimostrato alcuna criticità" scrive Arpa. Lo stesso dicasi per i corsi d'acqua, l'impianto di trattamento acque reflue urbane di Esine e l'impianto di trattamento acque reflue Ditta Dalmine in Comune di Pisogne: "I sopralluoghi non hanno mostrato alcun pregiudizio nei corsi d'acqua affluenti e nel lago, né alcuna significativa evidenza organolettica". Le analisi fitoplanctoniche, inoltre, "non depongono per fioritura algale, sebbene sia chiara una proliferazione". "Il fenomeno - conclude Arpa - sembra essersi concluso senza alcuna compromissione per la qualità delle acque superficiali del lago".

LA RELAZIONE DI ASL - Il 15 aprile (nell'ambito dei controlli già programmati per la balneazione) le Asl di Bergamo e Brescia hanno effettuato campionamenti che "non hanno evidenziato possibili fonti di inquinamento di origine fecale. Le analisi di ricerca e identificazione di microalghe potenzialmente tossiche hanno dimostrato una densità algale che rientra nella norma e comunque al di sotto dei valori di una possibile fioritura di alghe tossiche. L'acqua di Monte Isola (che viene emunta dal lago e distribuita previa potabilizzazione) è sempre risultata conforme sia per i parametri microbiologici che per quelli chimici e tossicologici, anche legati all'eventuale presenza di alghe tossiche".

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