Mediaset, la Corte boccia il ricorso
Berlusconi: il Governo va avanti

La Corte Costituzionale ha respinto il ricorso di Silvio Berlusconi sul legittimo impedimento nell'ambito del processo Mediaset-diritti tv. «Non avrà alcuna influenza sul mio impegno personale, leale e convinto, a sostegno del governo», ha detto Berlusconi.

La Corte Costituzionale ha respinto il ricorso di Silvio Berlusconi sul legittimo impedimento nell'ambito del processo Mediaset-diritti tv. «In relazione al giudizio per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato vertente fra il Presidente del Consiglio dei ministri e il Tribunale ordinario penale di Milano - si legge in un comunicato, la Corte - ha deciso che, in base al principio di leale collaborazione - e fermo rimanendo che il giudice, nel rispetto del principio della separazione dei poteri, non puo' invadere la sfera di competenza riservata al Governo -, spettava all'autorità giudiziaria stabilire che non costituisce impedimento assoluto alla partecipazione all'udienza penale del 1° marzo 2010 l'impegno dell'imputato Presidente del Consiglio dei ministri di presiedere una riunione del Consiglio da lui stesso convocata per tale giorno, giorno che egli aveva in precedenza indicato come utile per la sua partecipazione all'udienza».

«A questa decisione - si legge ancora nel comunicato - la Corte è giunta osservando che, dopo che per più volte il Tribunale aveva rideterminato il calendario delle udienze a seguito di richieste di rinvio per legittimo impedimento, la riunione del Consiglio dei ministri, gia' prevista in una precedente data non coincidente con un giorno di udienza dibattimentale, e' stata fissata dall'imputato Presidente del Consiglio in altra data coincidente con un giorno di udienza, senza fornire alcuna indicazione (diversamente da quanto fatto nello stesso processo in casi precedenti), ne' circa la necessaria concomitanza e la "non rinviabilita' " dell'impegno, ne' circa una data alternativa per definire un nuovo calendario".

La decisione della consulta non influisce sul governo
"Dalla discesa in campo ad oggi, la mia preoccupazione preminente e' sempre stata ed e' il bene del mio Paese. Percio' anche l'odierna decisione della Consulta, che va contro il buon senso e tutta la precedente giurisprudenza della Corte stessa, non avra' alcuna influenza sul mio impegno personale, leale e convinto, a sostegno del governo ne' su quello del Popolo della Liberta'".

Lo dichiara Silvio Berlusconi, dopo la decisione della Corte Costituzionale di respingere il ricorso sul legittimo impedimento nell'ambito del processo Mediaset-diritti tv, giunto alle soglie della Cassazione (l'appello ha confermato la condanna a 4 anni di reclusione e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici per il reato di frode fiscale in relazione alla compravendita di diritti tv).

"E cio' - continua il Cavaliere - nonostante continui un accanimento giudiziario nei miei confronti che non ha eguali nella storia di tutti i Paesi democratici. Questo tentativo di eliminarmi dalla vita politica che dura ormai da vent'anni, e che non e' mai riuscito attraverso il sistema democratico perche' sono sempre stato legittimato dal voto popolare, non potra' in nessun modo indebolire o fiaccare il mio impegno politico per un'Italia piu' giusta e piu' libera' ".


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