I miei fiori, una favola colorata
nella Bassa delle grandi opere

La cascina, a Calcio, la chiamano Belvedere. Perché Luigi Zanetti, 65 anni, agricoltore, si è inventato una vera meraviglia per la gioia dei nipotini e dei loro amichetti: cinquemila metri quadrati di campo invasi da fiordalisi, papaveri, fiori di camomilla.

La cascina, a Calcio, la chiamano Belvedere, e soprattutto in questi giorni non potrebbe esserci nome più azzeccato. Perché Luigi Zanetti, 65 anni, agricoltore, si è inventato una vera meraviglia per la gioia dei nipotini e dei loro amichetti: cinquemila metri quadrati di campo invasi da fiordalisi, papaveri, fiori di camomilla.

Un'esplosione di colori che strappa un sorriso, in questa Bassa alle prese con le grandi opere che hanno mutato anche il volto della sua azienda agricola «Volevo portare un po' di allegria - racconta il signor Luigi -. Ho due nipoti, Nicole di 4 anni e Matteo di 3. Vengono spesso qui, anche con i loro amici e le famiglie, e a me piace averli attorno: ho preparato anche un piccolo parco».

L'idea del campo fiorito non è certo improvvisata: «L'ho deciso nell'autunno scorso: ho seminato il grano, unendovi questa semente particolare per i fiori di campo». Questo ha comportato pure qualche rinuncia sul fronte cerealicolo: «Per lasciar spuntare i fiori non ho fatto il diserbo, né utilizzato alcun pesticida - racconta -. Il grano avrà quindi una resa un po' minore». Ampiamente ripagata dall'entusiasmo suscitato dall'iniziativa: «Ho ricevuto tanti complimenti», sorride Zanetti. Che ha visto i terreni dell'azienda che gestisce con il socio e cugino Vittorio ridotti un po' «a spezzatino» per effetto delle nuove infrastrutture che avanzano in zona: molti dei 33 ettari di campi sono stati portati via nell'ambito di Brebemi, Tav e della connessa tangenziale di Calcio.

Con conseguente trafila di espropri, su cui ancora non si può mettere la parola fine: «Per consentire il passaggio dell'autostrada, hanno spostato nel mio campo un traliccio per l'alta tensione, a giugno 2010 - racconta Zanetti -. Per quell'asservimento, però, non ho ancora visto un euro». Brebemi, da noi interpellata, fa sapere che la pratica, da sette-ottomila euro, è in realtà giacente all'ufficio espropri e non risulta sia mai stata sollecitata: «Invitiamo l'interessato a prendere appuntamento per chiuderla».

Poi manca il saldo (20%) degli espropri Brebemi (i pagamenti dovrebbero ripartire a luglio), e quello della Tav per la tangenziale di Calcio («Ma questa è una pratica dell'anno scorso, non pretendo già il saldo», dice Zanetti).

Finita? In realtà ci sarebbe pure una «fetta» di terreni interclusi tra Brebemi e ferrovia ad alta velocità, ma per quelle «non c'è ancora stato nemmeno l'esproprio». Insomma, «mi hanno tagliato un bel po' di terreni», ma il signor Luigi anche quest'anno non ha rinunciato a semina e raccolto, nella sua cascina sorta negli anni '70. Per il futuro si vedrà: «Dovremo decidere cosa fare con l'attività, in ogni caso la cascina resterà la nostra casa».

Circondata di fiori, tocco di colore di fronte agli scombussolamenti di asfalti e binari in arrivo: «Ho perso mia moglie vent'anni fa, aveva solo 42 anni - racconta l'agricoltore -. Da lì ho imparato a guardare le cose in un altro modo, ho affrontato anche queste vicende pensando sempre che prima viene la persona». Detto questo, «gli indennizzi ci spettano, solo questo chiediamo: che il danno venga tutto rimborsato».
Fausta Morandi

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