Pianetti il killer: ancora mistero
99 anni fa uccise sette persone

Folle omicida ed eroe maledetto, criminale ma anche giustiziere. Oggi come allora, a 99 anni di distanza dal quell'orribile 13 luglio 1914, il «dies irae» di Simone Pianetti sembra dividere la Valle Brembana e gli storici.

Folle omicida ed eroe maledetto, criminale ma anche giustiziere. Oggi come allora, a 99 anni di distanza dal quell'orribile 13 luglio 1914, il «dies irae» di Simone Pianetti sembra dividere la Valle Brembana e gli storici. In sole tre ore il bandito brembano, sentitosi perseguitato dai suoi concittadini, uccise a fucilate sette persone a Camerata Cornello, fuggì e non fu più preso, né vivo né morto. La follia del Pianetti ebbe eco nazionale e internazionale, fino a New York e in Australia.

«Probabilmente nella sua figura convivono sia l'anima del killer spietato sia quella del vendicatore, di uno che volle farsi giustizia da sé per la forte ostilità di cui era circondato. E oggi qualche giovane lo confonde con Pacì Paciana (il Robin Hood brembano di fine Settecento, ndr)».

A parlare è Denis Pianetti, 36 anni, pronipote di Pasquale, fratello del bandito Simone, fin da ragazzo studioso della vicenda del familiare, prossimo alla pubblicazione di un libro che raccoglie tutto quanto esista sulla vicenda. Perché è trascorso quasi un secolo, eppure il mistero di come siano andate veramente le cose non è ancora del tutto risolto.

E le due «nature» di Pianetti, quella omicida e di giustiziere, convivono così anche nella rappresentazione, dedicata alle sette vittime, che il gruppo «TeaTradizione» di Sedrina metterà in scena domenica sera (con repliche il 26 luglio e il 30 agosto) a Cornello (prenotazioni all'Ostello comunale dei Tasso, al numero 340.3541842): le vittime raccontano i torti fatti al Pianetti, quindi si rappresenta la follia omicida e drammatica di Simone.

Pianetti, cinquantenne, è un ex emigrante ritornato dagli Stati Uniti. Qui, dopo aver fatto un po' di fortuna, pare fosse stato minacciato dalla mafia locale e avesse deciso di ritornare a Camerata Cornello, suo paese natale, certamente più chiuso e conservatore rispetto agli States.

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