Il gelato arriva con l'Ape car
Eskimo, sulle orme degli anni 70

Chi ha più visto un furgoncino dei gelati in tempi recenti? Probabilmente nessuno, semplicemente perché la faccenda doveva essere sembrata un po' troppo agée per correre in parallelo a internet e alle diavolerie del terzo millennio.

Chi ha più visto un furgoncino dei gelati in tempi recenti? Probabilmente nessuno, semplicemente perché la faccenda doveva essere sembrata un po' troppo agée per correre in parallelo a internet e alle diavolerie del terzo millennio.

Almeno fino al momento in cui qualcuno ha pensato bene di inventarsi la più vecchia delle nuove idee, proponendo qualcosa di anticamente innovativo: il padrone dell'ossimoro è Gianluca Adami, bergamasco di Dalmine, imprenditore nel settore dei servizi e vulcano di progetti.

Una lampadina che si accende in un pomeriggio di inverno e un conto alla rovescia che parte in fretta e furia, per arrivare al varo della Eskimo srl e dell'Ape Car con coni e coppette al seguito, avvenuti giusto qualche settimana fa.

Adami, in effetti, è l'inventore meno innovativo che ci sia, ma pure l'imprenditore capace di offrire qualcosa che proprio mancava. Quando parla, l'occhio gli scivola più volte orgogliosamente verso la sua creatura, un gioiellino di Ape color panna e cioccolato, con la parte posteriore travestita da efficiente gelateria di ultima generazione: sullo sfondo, un gruppo di bambini affamati si avvicina a Rita e Joshua, coppia di fidanzati-gelatai alle redini di quello che negli anni '70 sarebbe stato immagazzinato nel calderone dei love van, o pulmini dell'amore.

«Come mai il furgone dei gelati è scomparso da anni? Proprio non lo so - riflette Adami -, ma credo sia un'idea da portare avanti, anche con un po' di coraggio: d'altronde, il rischio deve fare parte del dna di chi fa impresa. Quanto alle risposte, siamo sulle strade da pochissimo tempo e la reazione riscontrata finora è sempre di gioia mista a stupore».

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