Ci sono 170 speed check nei paesi
Infrazioni in calo anche del 70%

Guardati con un po' di sospetto dagli automobilisti di passaggio (che comunque, nel dubbio, rallentano), divenuti in qualche caso pure oggetto degli sconclusionati raid di vandali, gli «speed check», con il loro colore arancione brillante, sono ormai una presenza familiare.

Guardati con un po' di sospetto dagli automobilisti di passaggio (che comunque, nel dubbio, rallentano), divenuti in qualche caso pure oggetto degli sconclusionati raid di vandali, gli «speed check», con il loro colore arancione brillante, sono ormai una presenza familiare su e giù per molte strade nei paesi della Bergamasca.

Sono più di trenta i Comuni, dalla Bassa alle colline, dall'hinterland alle valli, che li hanno installati, per un totale di circa 170 colonnine. E se nell'ultimo periodo il trend di «proliferazione» di questi apparecchi, dopo il boom degli ultimi due anni, sembra un po' rallentare (effetto forse anche delle difficoltà di cassa delle amministrazioni locali), in generale i totem posati parrebbero raggiungere lo scopo prefissato. Ovvero, far togliere il piede dall'acceleratore.

Il meccanismo è soprattutto psicologico: la colonnina viene piazzata ben in vista, a bordo strada, soprattutto su strade che scontano il problema della velocità elevata e di scarso rispetto dei limiti. L'avvistamento della cabina induce l'automobilista a rallentare, e la veste appariscente lascia a chi guida il tempo di ridurre l'eventuale eccesso di velocità evitando la classica «inchiodata». Perché la multa non è certa (diversamente dal classico autovelox) ma il rischio esiste.

«In sostanza, è una cabina vuota, ma che periodicamente, "a spot", può essere attrezzata con rilevatori della velocità - spiega Oscar Pelizzari, direttore tecnico della Sibestar, che ha venduto gli speed check a gran parte dei paesi che li hanno scelti in Bergamasca -. Così si innesca il dubbio: l'autovelox c'è o non c'è?». E si rallenta.

Anche parecchio, dice l'esperienza, soprattutto nel primo periodo dopo l'installazione. «In certi casi il calo delle infrazioni arriva anche al 70-80% - dice Pelizzari -. Ho fatto dei test pre e post-installazione: in un caso, dall'80% di veicoli non nei limiti prima della posa, si è scesi al 3-4% con la comparsa del dispositivo».

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