Trapianto: salvata una giovane
grazie al fegato del baby campione

Tito Traversa, il dodicenne di Ivrea, campione italiano e mondiale di arrampicata sportiva, morto tre giorni dopo essere caduto da 20 metri, martedì 2 luglio, mentre si esercitava su una parete a Orpierre, in Francia, ha salvato quattro persone, donando gli organi.

Tito Traversa, il dodicenne di Ivrea, campione italiano e mondiale di arrampicata sportiva, morto tre giorni dopo essere caduto da 20 metri, martedì 2 luglio, mentre si esercitava su una parete a Orpierre, in Francia, ha salvato quattro persone, donando gli organi.

Il suo fegato è stato trasportato all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo nella nottata tra sabato e domenica scorsi: a ricevere l'organo una ragazza non lombarda, trasportata grazie all'aiuto del «118» regionale che ha messo a disposizione mezzi ed equipaggio per portarla dall'ospedale in cui era ricoverata fino a Bergamo. Il trapianto è andato bene: la ragazza è in terapia intensiva, risponde alle cure e con lei una parte del giovanissimo talento dell'arrampicata continuerà a vivere.

Fatale per il dodicenne il gravissimo ematoma al cranio. I genitori avevano dato il consenso al prelievo con le parole del padre di Tito, Giovanni: «Il nostro piccolo grande Tito è ora un angelo e ha donato i suoi organi affinché altri ragazzi possano vivere. Resterà per sempre nei cuori del suo papà e della sua mamma».

La mappatura genetica del fegato del dodicenne di Ivrea aveva caratteristiche di rarità tali da non «combaciare» con nessun ricevente iscritto alle liste d'attesa francesi. Un'ottima percentuale di compatibilità invece, durante i frenetici contatti scattati subito dopo nei centri trapianti italiani, è emersa nel Nord Italia: una giovanissima, con una rara patologia, sembrava la ricevente ideale per il fegato donato da Tito. E La macchina, perfetta e rapidissima, per attivare il trapianto si è messa in moto.

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