Bergamo è «Città universitaria»
Ma le minoranze si smarcano

Dopo il passaggio in consiglio comunale, Bergamo ha una nuova intitolazione: «Città universitaria». Apparirà sulle comunicazioni ufficiali e da settembre nella toponomastica, con un cartello all'ingresso della città. Astenute le minoranze.

Dopo il passaggio in consiglio comunale, Bergamo ha una nuova intitolazione: «Città universitaria». A breve apparirà sulle comunicazioni ufficiali, ad esempio accanto a Bergamo «Candidata Capitale europea della Cultura 2019», e da settembre nella toponomastica, con un cartello all'ingresso della città, vicino al tradizionale «Città dei Mille».

La delibera prevede anche l'istituzione di una card con sconti e agevolazioni per gli studenti e, più in generale, di una città «student friendly». Al momento della votazione però, ci sono solo linee di indirizzo.

Da qui le critiche sollevate dalle minoranze, espresse lunedì sera in Consiglio comunale con l'astensione di sette consiglieri dell'opposizione (Patto Civico, Pd e Idv), voto che ha comunque portato all'unanimità della delibera.

Il dietro front sarebbe dovuto alla pochezza di contenuti e ai tempi: «Nel passaggio dalla Commissione al Consiglio, siamo giunti alla conclusione che eravamo di fronte ad una delibera nobile ma senza contenuti – spiega Stefano Zenoni del Patto Civico –. Un'operazione più di immagine che di sostanza, a un anno dalle elezioni».

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