Paladina cerca l'unione
Ma Valbrembo non ci sta

«Questo matrimonio non s'ha da fare». Potrebbe riassumersi con questa battutal'intervento di Claudio Ferrini, sindaco di Valbrembo, in risposta alle dichiarazioni del collega di Paladina, Tommaso Ruggeri, che durante il primo Consiglio comunale daveva aperto alla possibile unione tra i due Comuni.

«Questo matrimonio non s'ha da fare». Potrebbe riassumersi con questa battuta di sapore letterario l'intervento di Claudio Ferrini, sindaco di Valbrembo, in risposta alle dichiarazioni del collega di Paladina, il neo eletto sindaco Tommaso Ruggeri, che durante il primo Consiglio comunale d'insediamento della sua giunta aveva aperto alla possibile futura unione tra i due Comuni.

«Non ne eravamo minimamente a conoscenza, ma soprattutto non siamo assolutamente d'accordo con questa idea dichiarata dalla nuova amministrazione Ruggeri – replica Claudio Ferrini –: Valbrembo e Paladina sono due paesi confinanti, ma, pur nel rispetto e nella collaborazione reciproca, rimangono due Comuni caratterizzati da storie completamente diverse e noi intendiamo mantenere la nostra più completa autonomia».

Ferrini non punta il dito contro Paladina: «Abbiamo già unito alcuni servizi come la scuola, le palestre e abbiamo l'accordo per cui gli abitanti di Ossanesga possono essere seppelliti nel cimitero di Paladina – sottolinea il primo cittadino di Valbrembo –. Inoltre, sono in piedi alcuni progetti futuri in comune per risparmiare ed essere più competitivi nell'ambito di altri servizi, ma deve essere chiaro che non abbiamo intenzione di unirci a Paladina per nessuna ragione: lo troviamo anche decisamente poco economico per diverse ragioni, prima fra tutte quella organizzativa e logistica. I nostri abitanti, ad esempio, o quelli di Paladina, che oggi per sbrigare una qualsiasi pratica possono raggiungere a piedi il municipio, sarebbero magari costretti a prendere la macchina. Inoltre si formerebbero delle figure di responsabili di servizi in comune con stipendi tali da gravare sulle casse del nuovo ente».

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