Partiti, ok al finanziamento indiretto
I soldi saranno dati su basa volontaria

Sì della Camera alla mozione della maggioranza che afferma il principio del finanziamento indiretto, con la contribuzione dei cittadini su base volontaria. Al momento del voto, i deputati M5S hanno lasciato l'Aula per protesta. Cosa ne pensi? Commenta

Sì della Camera alla mozione della maggioranza che afferma il principio del finanziamento indiretto, con la contribuzione dei cittadini su base volontaria. Al momento del voto, i deputati M5S lasciano l'Aula per protesta, dopo la bocciatura della loro mozione sulla sospensione della rata di luglio dei rimborsi.

Bocciata anche la mozione di Sel per chiedere una commissione di studio sui finanziamenti a partiti e fondazioni, nonché sulle lobby.

La mozione della maggioranza sul finanziamento ai partiti, all'esame dell'Aula della Camera, impegna il governo, "nelle more dell'approvazione delle modifiche normative all'esame del Parlamento e alla luce della discussione relativa al passaggio da un sistema di finanziamento prevalentemente pubblico ad un sistema di finanziamento indiretto fondato esclusivamente su base volontaria e sulle eventuali forme di sostegno indiretto ad attività politiche, ad adottare ogni iniziativa utile a salvaguardare il diritto di tutti i cittadini di associarsi liberamente in partiti per concorrere a determinare la politica nazionale, nel rispetto dei principi di democrazia interna e gestione trasparente delle risorse per i partiti e i movimenti politici, nonchè dei principi di riservatezza delle scelte politiche di ogni cittadino, di trasparenza e tracciabilità dei flussi finanziari".

Il testo, che porta le firme dei deputati Fiano, Gelmini, Balduzzi, Martella, Nardella, De Micheli, Pollastrini, impegna inoltre il governo "una volta che saranno approvate le nuove disposizioni in materia di finanziamento indiretto e trasparenza dei partiti politici, ad esercitare nel più breve tempo possibile le deleghe ivi previste, con particolare riferimento alla necessità di approntare un testo unico delle disposizioni in materia, nonché a rendere effettive le eventuali misure di sostegno all'attività politica emanando i necessari atti di normazione secondaria".

"La grave crisi economica e sociale che da anni sta schiacciando l'Europa e l'Italia ha reso opportuno il ripensamento di ulteriori interventi di modifica del finanziamento pubblico ai partiti, al fine di porre il sistema politico in linea con i pesanti sacrifici che i contribuenti italiani stanno sostenendo da anni", si legge nel testo della mozione di Pd-Pdl-Sc sul finanziamento ai partiti.

E aggiunge: "Le deprecabili e gravi vicende di corruzione politica connesse in taluni casi proprio alla modalità di utilizzazione del finanziamento pubblico ai partiti sono tra le cause della disaffezione dell'opinione pubblica verso la politica e inducono a ritenere il superamento e la disciplina attuale del finanziamento quale passaggio ineludibile per il recupero di credibilità dei partiti e del sistema politico".

Il testo conferma poi l'impegno "di esaminare il provvedimento nei tempi previsti dal calendario della Camera". E afferma che governo e Parlamento "stanno lealmente collaborando al fine di giungere quanto prima ad un testo che superi il sistema di finanziamento diretto. Occorre tuttavia - aggiunge - vigilare affinché il passaggio da un sistema di finanziamento basato prevalentemente su rimborsi elettorali ad un finanziamento indiretto e su base volontaria non si traduca in una limitazione del diritto di tutti i cittadini di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale, con conseguente lesione dell'articolo 49 della Costituzione, né si affievolisca il diritto alla privacy e alla riservatezza delle scelte politiche dei cittadini che decidano di finanziare i partiti, tenendo in considerazione l'opportunità di fissare congrui tetti alle donazioni da privati".

Questi partiti, ladri a norma di legge, si stanno mettendo oggi fuori dalla Storia. Dureranno ancora poco, poi spariranno ". Lo dice il presidente M5S della Commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico in piazza, con gli altri deputati, per protestare contro il finanziamento pubblico dei partiti.

"L'approvazione della mozione di maggioranza sul finanziamento pubblico ai partiti segna una vera e propria svolta fra l'iniziativa del governo e quella parlamentare". Lo dice il vicepresidente del gruppo Pd della Camera Andrea Martella. "Sono indicati infatti - aggiunge - i medesimi principi: i contributi ai partiti passano dal sistema dei rimborsi a quello legato alle libere scelte dei cittadini. Rispetteremo anche i tempi richiesti dall'esecutivo approvando la legge alla Camera prima della pausa di Agosto. Nel corso dell'esame della legge, lavoreremo perché evitare che si determinino limitazioni alla libera associazione dei cittadini in partiti politici che abbiano regole democratiche, al diritto alla privacy di chi li vuole sostenere e per stabilire tetti alle donazioni".

"Abbiamo votato la mozione di maggioranza" sul finanziamento ai partiti, "anche se poteva essere fatta meglio, avrebbe potuto essere più incisiva". Così Maria Elena Boschi (Pd), nello spiegare la posizione dei 'renzianì sul testo presentato in Aula alla Camera dalla maggioranza. I 'renzianì hanno insistito perché la mozione dicesse no a qualsiasi forma di finanziamento diretto ai partiti, nel solco del ddl del governo. Perciò hanno deciso di sostenere e votare il testo presentato in Aula da Pd, Pdl e Sc, che parla di finanziamento indiretto, su base volontaria.

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