Un abate cresciuto a Pontida
alla guida dell'antico monastero

Il nuovo abate del monastero dell'ordine benedettino di Pontida è un pontidese. Si tratta di dom Giordano Rota, che è stato eletto lunedi, quando i monaci si sono riuniti nella sala capitolare del monastero.

Il nuovo abate del monastero dell'ordine benedettino di Pontida è un pontidese. Si tratta di dom Giordano Rota, che è stato eletto lunedi, quando i monaci sotto la presidenza dell'abate Donato Ogliari di Noci (visitatore della Provincia Italiana della Congregazione sublacense cassinese) si sono riuniti nella sala capitolare del monastero per eleggere il loro nuovo superiore, al termine del mandato decennale dell'abate Francesco Monti.

«Vorrei diffondere e far emergere di più nella nostra diocesi di Bergamo la presenza benedettina – dice il nuovo abate Giordano Rota – e far conoscere alla gente il nostro monastero. Vorrei riuscire poi a sensibilizzare i giovani nell'accogliere la vita monastica».

L'abate Giordano Rota, 43 anni, è cresciuto nella parrocchia di Pontida. Dopo essersi diplomato ragioniere e aver assolto il servizio militare in fanteria a Savona, ha lavorato per tre anni alla Banca Popolare di Bergamo Credito Varesino.

Poi la svolta nella sua vita. A 24 anni ha fatto il suo ingresso nel monastero iniziando il periodo di postulandato, seguito dall'anno canonico di noviziato. Ha frequentato la scuola di teologia al seminario di Bergamo. Nel 1999 ha emesso la professione solenne e nel 2000, Anno Santo, è stato ordinato prima diacono e poi presbitero da monsignor Lino Belotti, allora vescovo vicario della diocesi di Bergamo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA