Gli interventi per i genitori separati
Ecco le misure adottate dalla Regione

A favore delle famiglie in fase di separazione, separate o divorziate, Regione Lombardia ha deciso di attivare misure per garantire un sostegno concreto nell'affrontare le difficoltà e contenere il disagio conseguente alla ridefinizione dei rapporti familiari.

A favore delle famiglie in fase di separazione, separate o divorziate, sono attivabili, presso i consultori pubblici e privati, accreditati e contrattualizzati, misure per garantire un sostegno concreto nell'affrontare le difficoltà e contenere il disagio conseguente alla ridefinizione dei rapporti familiari e sostenere i genitori nel mantenere il diritto ad esercitare la propria funzione genitoriale e il loro ruolo educativo nei confronti dei figli, garantendo al minore una crescita e serena.

In particolare, la misura approvata dalla Giunta regionale mira
a:
- organizzare nel consultorio spazi, ben visibili e identificabili, dedicati alle relazioni familiari, all'orientamento, alla consulenza legale, psicologica, sociale ed educativa con incontri di gruppo ed altro, con particolare attenzione alle situazioni di conflitto familiare;
- promuovere, nell'ambito dello spazio consultoriale delicato alle relazioni familiari, iniziative volte a favorire il mutuo aiuto da parte di genitori, anche coinvolgendo Associazioni di genitori separati del territorio.

MISURE DI CONTENIMENTO DEL DISAGIO ECONOMICO/SOCIALE - Sono previste anche misure rivolte al genitore che, in seguito alla separazione, si trova in comprovato stato di disagio economico
tramite:
- la promozione di protocolli d'intesa tra ASL, Enti Locali e altre istituzioni pubbliche o private, per la messa a disposizione del genitore separato che ha perso l'abitazione, di alloggi a canone agevolato, nel contesto abitativo del minore, o comunque nelle sue immediate vicinanze, per agevolare la relazione genitore-bambino;
- l'assegnazione di un contributo regionale mensile, per un massimo di euro 400, calcolato sulla base del reddito, erogabile ai genitori separati da non più di 3 anni, che si trovino in situazione di difficoltà economica a seguito della separazione.

REQUISITI E MODALITÀ DI EROGAZIONE - Complessivamente per il 2013, le risorse destinate alla realizzazione delle misure di contenimento del disagio economico-sociale dei genitori separati con figli  minori, ammontano a 1 milione di euro.
Saranno le Asl, in base a quanto loro assegnato, ad autorizzare la spesa massima di 2.400 euro per ogni progetto personalizzato di aiuti al genitore separato, fino a 6 mesi.

I requisiti di accesso al contributo regionale sono:
- residenza documentata in Lombardia dei coniugi separati, da almeno 5 anni, precedente la data di presentazione della domanda;
- disagio economico documentatamente dimostrato anche attraverso attestazione ISEE.

La soglia massima viene determinata per l'anno 2013 in 12.000 euro. In caso di ISEE superiore a tale importo, dovrà essere presentata documentazione integrativa nelle forme previste dalla legge, in modo da consentire la definizione della condizione di difficoltà economica per l'anno di richiesta del contributo e può riguardare uno o più documenti sottostanti:
- attestato di disoccupazione;
- licenziamento o cessazione di un contratto a tempo determinato di natura subordinata o assimilabile di durata superiore a 6 mesi;
- inserimento del lavoratore nelle liste di mobilità individuale o collettiva o in Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria o Straordinaria (con riduzione oraria superiore al 30%);
- in caso di persona occupata, ultime buste paga del lavoratore/lavoratrice;
- copia dell'eventuale lettera di licenziamento, sospensione collettiva in Cassa Integrazione o Mobilità;
- attestazione del l'ammontare dell'assegno/assegni di mantenimento prescritto dal Tribunale;
-  ogni altra documentazione che dimostri il disagio economico debitamente verificato in punto di effettività dalla ASL procedente;
- sottoscrizione del patto di corresponsabilità da parte del richiedente e dell'ASL responsabile della resa in carico, per la realizzazione del progetto individualizzato come specificato nell'atto deliberativo.

COLLABORAZIONE TRA ASL, COMUNE E BENEFICIARIO - I progetti di intervento personalizzati dovranno essere predisposti ed attuati in stretta collaborazione ed integrazione tra la ASL, il Comune di residenza e il soggetto beneficiario con sistema di monitoraggio e controllo. Il Comune, in quanto titolare delle funzioni sociali, è coinvolto nell'ambito delle proprie competenze e risorse, nella realizzazione del progetto personalizzato, sia attraverso l'indicazione di elementi utili a stabilire la situazione economica (ad esempio, attestazione ISEE, valutazioni sulla situazione di disagio economico delle persona/famiglia), sia attraverso servizi/aiuti attivabili a completamento dell'intervento integrato sulla famiglia e sui minori.

IL RUOLO DELLA ASL - Alla ASL, è invece affidata la regia della buona riuscita del progetto in termini sia di interventi di sostegno che di attivazione, verifica e monitoraggio delle misure economiche al fine di garantire la resa in carico integrata della persona, in tutte le fasi di realizzazione del progetto. Alla ASL è fatto obbligo di rendicontare, periodicamente, alla competente Direzione Generale, almeno ogni tre mesi. (Ln)

© RIPRODUZIONE RISERVATA