Tornado, danni per 10 milioni
Verdello e Costa Volpino tra i più colpiti

Più di un milione e mezzo i danni alle aziende nella zona produttiva di Verdello colpita, lunedì pomeriggio, dalla tromba d'aria. Nell'alto Sebino, invece, ad avere la peggio è stato il rimessaggio dei battelli della Navigazione a Costa Volpino.

Più di un milione e mezzo di euro i danni alle aziende nella zona produttiva di Verdello colpita, lunedì pomeriggio, dalla tromba d'aria. Si tratta di una prima e sommaria stima. Se la cifra dovesse subire dei ritocchi, sarebbero comunque solo al rialzo. Fra i 200 e i 300 mila euro è quanto si prevede dovrà spendere la Sagula autotrasporti, l'azienda in via Lombardia dal cui tetto il vento ha strappato i pannelli fotovoltaici che poi sono andati a conficcarsi nei tetti delle aziende limitrofe.

Stessa cifra per la Albaplast, che si è vista danneggiare due capannoni, uno in via Lombardia e una nella parallela via Piemonte. Quello in via Lombardia, della lunghezza di 100 metri, è inutilizzabile: i pannelli che si sono staccati dalla Sagula ne hanno perforato il tetto in vari punti. Il grosso dei danni, circa un milione, l'hanno subito due dei cinque capannoni occupati dalla azienda cartotecnica Cepi srl, in via Piemonte. Ciascuno dei due capannoni ha un tetto in eternit di circa 700 metri quadri.

Nell'alto Sebino, invece, ad avere la peggio è stata una delle ultime opere pubbliche inaugurate: il tornado ha scoperchiato il tetto del rimessaggio dei battelli della Navigazione Lago di Iseo a Costa Volpino. La struttura è composta da tre edifici «in scala»: il vento ha divelto la copertura di quello più grande, quello dove entrano direttamente dal lago i battelli per la manutenzione. Chi ha assistito alla scena racconta che il legno lamellare si è alzato, staccandosi dal capannone, e le lamiere del tetto sono state scagliate in giro o si sono accartocciate ricadendo a terra.

Sempre a Costa Volpino, danni anche alla rete idrica nell'abitato di Corti: l'acqua ha sollevato i tombini di ghisa ribaltandoli in strada e rovinato l'asfalto. Anche a Lovere il nubifragio si è fatto sentire: oltre alle piante cadute e alle tegole sollevate, essendo in corso i lavori per rifare i lavori del tombotto che scorre in località Valvendra, l'acqua si è riversata nel cortile dell'istituto tecnico «Ivan Piana» allagando un'aula. I danni ammontano a poche migliaia di euro e i vigili del fuoco, insieme ai dipendenti comunali, hanno provveduto a liberare gli spazi e a ripulirli.

Al confine tra la nostra provincia e il Milanese disagi pesanti. Almeno una ventina le ditte raggiunte dall'ordinanza del Comune di Grezzago che ha chiesto di non far entrare nessuno nei capannoni, mentre a Trezzo D'Adda è già iniziata la stima dei danni. «Cinque milioni di euro circa - dice il sindaco Danilo Villa - abbiamo avuto dodici sfollati nell'area di Trezzano Rosa e tre in una cascina. Una donna mi ha raccontato di essere stata sollevata in aria con la sua auto e scaraventata a una decina di metri di distanza. Per fortuna ha riportato solo lievi ferite».

Nella Bergamasca sono stati segnalati danni anche per le colture: Coldiretti che sta raccogliendo le segnalazioni. Allagamenti e grandine si sono registrati nelle coltivazioni di Sarnico, Urgnano e Zanica; in un'azienda a Torre Pallavicina il mais è stato piegato dal vento, ma non spezzato. Per il momento i danni non sembrano pesanti, ma la valutazione non è ancora terminata. Tornando al conteggio complessivo dei danni, se si tiene conto anche di quelli nelle valli e nella zona di Calolziocorte il bilancio provvisorio è di circa 10 milioni.

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