Locate, Predore e Tavernola
L'abbraccio di Papa Francesco

Il vero tesoro dell'uomo è l'amore di Dio, che dà senso agli impegni di ogni giorno, alle fatiche e alle cadute, e aiuta anche ad affrontare le grandi prove. È quanto ha affermato papa Francesco all'Angelus in piazza San Pietro.
Il Papa ha anche salutato i ragazzi di Locate, Predore e Tavernola.

Il vero tesoro dell'uomo è l'amore di Dio, che dà senso agli impegni di ogni giorno, alle fatiche e alle cadute, e aiuta anche ad affrontare le grandi prove. È quanto ha affermato papa Francesco all'Angelus in piazza San Pietro.
Il Papa ha anche salutato i ragazzi di Locate, Predore e Tavernola

L'Angelus
"Voglio chiedervi: dov'è il tuo tesoro? Qual è per te la realtà più importante, più preziosa, la realtà che attrae il tuo cuore come una calamita? Posso dire che è l'amore di Dio?", ha detto il Papa commentando il Vangelo odierno che "ci parla del desiderio dell'incontro definitivo con cristo".

"Qualcuno mi risponderà: Padre, ma io sono uno che lavora, che ha famiglia, per me la realtà più importante è mandare avanti la mia famiglia, il lavoro… Certo, è vero - ha proseguito -, ma qual è la forza che tiene unita la famiglia? È proprio l'amore di Dio che dà senso ai piccoli impegni quotidiani e anche aiuta ad affrontare le grandi prove. Questo è il vero tesoro dell'uomo".

"Andare avanti nella vita con amore, con quell'amore che il Signore ha seminato nel cuore", ha sottolineato 'a bracciò. E secondo il Pontefice, "l'amore di Dio non è qualcosa di vago, un sentimento generico; l'amore di Dio ha un nome e un volto: Gesù Cristo". Perché noi non possiamo amare l'aria, amiamo persone e quella persona è Gesù", ha detto. "È un amore - ha spiegato - che dà valore e bellezza a tutto il resto: alla famiglia, al lavoro, allo studio, all'amicizia, all'arte, ad ogni attività umana".

E dà senso anche, ha aggiunto papa Bergoglio, "alle esperienze negative, perché ci permette di andare oltre, di non rimanere prigionieri del male, ma ci fa passare oltre, ci apre sempre alla speranza, all'orizzonte finale del nostro pellegrinaggio. Così anche le fatiche e le cadute trovano un senso".

Il Papa ha poi ricordato Santa Chiara, consacrata alla povertà, e, dopo la recente conclusione del mese di Ramadan, ha rivolto "un saluto ai musulmani del mondo intero", definendoli "nostri fratelli", e ha augurato che "cristiani e musulmani si impegnino per promuovere il reciproco rispetto, specialmente attraverso l'educazione delle nuove generazioni".

Poi, prima di accomiatarsi dai fedeli, si è rivolto in particolare ai giovani che erano in piazza, ricordando loro il messaggio delle Giornate della gioventù: dopo un saluto a un gruppo di Chicago, si è espressamente rivolto anche i ragazzi di Locate, Predore e Tavernola.

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