BergamoScienza, tutto pronto
La star quest'anno è la fisica

"Spirito critico. Il contributo che la manifestazione può dare alla crescita culturale della città è mostrare alla gente come distinguere lucciole da lanterne". Tutto pronto per BergamoScienza.

Martino Introna, nuovo segretario scientifico di BergamoScienza, barese, capo del laboratorio Lanzani di terapia cellulare dell'ospedale di Bergamo, riassume il senso dell'edizione 2013 del festival in un'espressione: «Spirito critico. Il contributo che la manifestazione può dare alla crescita culturale della città è mostrare alla gente come distinguere lucciole da lanterne».

La vicenda stamina, con la lotta per evitare il coinvolgimento dell'ospedale di Bergamo e non distogliere inutilmente il laboratorio Lanzani dalla sua attività, essenziale per i malati di leucemia, ha approfondito la sua convinzione che «Occorre sapere di che cosa si parla, c'è un problema di formazione culturale scientifica, non solo della gente ma anche di chi decide». L'aspetto sociale della medicina sta esplodendo e BergamoScienza vi dedicherà una giornata, domenica 13 ottobre.

Si parte con Gerd Gigerenzer, direttore del Max Planck Institute per lo sviluppo umano di Berlino, personaggio fuori dall'ordinario che studia i meccanismi delle decisioni in tempi brevi in contesti di incertezza e rischio. In sanità sostiene che i sistemi efficienti hanno bisogno di medici e pazienti informati, ma che pochi, fra gli uni e fra gli altri, lo sono davvero. Le conseguenze sono gli sprechi di risorse e la rincorsa di cure finte o inutili.

Si parlerà anche di effetto placebo (che esiste davvero), spiegato dal neuroscienziato Fabrizio Benedetti, per approdare infine alla tavola rotonda più «hot» del festival: l'uso delle staminali fra sogni e realtà, ma anche fra illusioni e manipolazione dell'ignoranza. Interverranno i protagonisti della battaglia anti-stamina: Elena Cattaneo, Paolo Rama, Amedeo Santosuosso, Luca Pani. «Le previsioni di futuro è l'altro filone di riflessione critica del festival - spiega Introna - dove convergeranno i relatori che si occupano di sviluppo delle città, come Carlo Ratti e Federico Casalegno, di nuove energie come Nicola Armaroli e Vincenzo Balzani; ma anche di sostenibilità economica del futuro con Jorgen Randers e di consapevolezza e responsabilità morale con Neil Levy».

La fisica è quest'anno la vera star, con due Nobel (Claude Cohen Tannoudji e Frank Wilczek) Fabiola Gianotti e John Pendry: sul tavolo temi intriganti: la luce e il mantello dell'invisibilità, il bosone e la vita quotidiana, la fisica quantistica e la bellezza del mondo. Il Nobel anche per la medicina Jack Szostak scopritore dei telomeri, i «calzini» dei cromosomi che, consumandosi, dicono alla cellula che è il momento di morire, terrà la prima «Rita Levi Montalcini Lecture» per ricordare la presidente onoraria di BergamoScienza.

Si parlerà anche di una nuova scienza, l'epigenetica: se i geni compongono una «tastiera» è però l'ambiente che ne schiaccia i tasti, traendone melodie diverse: «Se cambia l'ambiente - afferma il segretario scientifico - cambia la risposta dell'organismo che, composto dallo stesso dna, fa però esprimere geni diversi». La velocità con cui l'organismo riesce a cambiare «musica» determina la capacità di adattarsi all'ambiente dell'individuo. A proposito di evoluzione, Samir Okasha parlerà della cooperazione come meccanismo di sopravvivenza evolutiva, mentre Giulio Giorello, Telmo Pievani, Felice Palmeri decreteranno la necessità di una cultura unificata, scientifico-umanistica.

Si parlerà di lune, stelle e comete, di informatica e neurologia e si ricorderà il Nobel Giulio Natta (nel 2014 la plastica compie 60 anni). BergamoScienza chiuderà il 20 ottobre con la giornata a tema: «Nutriamoci di scienza». Fame e obesità, agricolture in Mesopotamia, una mostra su selvatico e coltivato. Pranzo d'insetti e cena spaziale, ma anche una bella polenta taragna. Prenotazioni on line dal 18 settembre sul sito www.bergamoscienza.it.

Susanna Pesenti

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