Scattato il rientro dalle ferie
Molta gente a casa: 6 milioni in più

Mentre su strade, autostrade ed aeroporti si registrano i rientri dalle ferie (in serata sono previste le maggiori code), il Codacons rende noti i dati ufficiali sulle spese delle famiglie durante le ferie. È aumentato di 6 milioni il numero di italiani costretti a rinunciare alle vacanze.

Mentre su strade, autostrade ed aeroporti si registrano i rientri dalle ferie (in serata sono previste le maggiori code), il Codacons rende noti i dati ufficiali sulle spese delle famiglie durante la villeggiatura. Ed emerge subito che le vacanze estive 2013 degli italiani sono state all'insegna del risparmio, tra rinunce, tagli di spesa e riduzione dei giorni di villeggiatura.

«Rispetto agli anni passati, è aumentato di 6 milioni il numero di cittadini costretti a rinunciare alle vacanze - spiega il presidente Carlo Rienzi -, 33 milioni di italiani sono rimasti quest'anno a casa, e non hanno potuto trascorrere nemmeno un giorno di vacanza in Italia o all'estero».

La metà delle famiglie che hanno potuto permettersi una vacanza - sottolinea il Codacons - ha trascorso fuori casa un periodo compreso tra i 7 e i 10 giorni, mentre il 35% ha optato per una vacanza di 14/15 giorni. Solo il 15% di chi è partito ha trascorso più di 15 giorni fuori casa.

Tuttavia - fa notare l'associazione di categoria - risultano evidenti i tagli al budget di spesa che le famiglie hanno dedicato alle vacanze estive 2013: chi è partito ha speso quest'anno mediamente 97 euro al giorno, contro i 104 euro del 2012, con una riduzione di spesa procapite pari al 7,2%. Tale cifra comprende i costi di trasporto (auto, treno o aereo), i soggiorni presso le strutture turistiche, le spese per l'alimentazione, per i servizi balneari (stabilimenti o altro), per svago e intrattenimento, ecc.

«Le vacanze sembrano oramai diventate un lusso per ricchi - afferma Rienzi - e chi parte spende sempre meno o riduce i giorni di villeggiatura. Ciò è particolarmente grave, perché le vacanze rappresentano il meritato riposo di chi ha lavorato tutto l'anno, e a causa della crisi economica deve rinunciare anche al proprio diritto allo svago e al relax».

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