Boom di libretti postali
In 3 anni sono 36 mila in più

Incertezze e paure fanno bene ai libretti postali nella Bergamasca. Dall'inizio della crisi finanziaria partita, nel 2008, dai mercati americani, infatti, l'incremento dei libretti aperti nei 237 uffici postali della nostra provincia ha registrato un'impennata del 24%.

Incertezze e paure fanno bene ai libretti postali nella Bergamasca. Dall'inizio della crisi finanziaria partita, nel 2008, dai mercati americani, infatti, l'incremento dei libretti aperti nei 237 uffici postali della nostra provincia ha registrato un'impennata del 24%, passando da 237.573 a 294.340 unità di fine aprile 2013.

Una crescita costante (mediamente nell'ultimo triennio, ogni anno ha registrato circa 12 mila libretti in più rispetto all'anno precedente), per una delle formule d'investimento più tradizionali e semplici nel panorama finanziario. Ma, con molta probabilità, sono proprio la semplicità e la sicurezza i due motivi principali che portano molti risparmiatori a scegliere i libretti postali quale alternativa ai chiari di luna dei mercati finanziari.

Chi sceglie tra uno dei libretti di risparmio proposti delle poste (principalmente sono quattro: nominativo ordinario, dedicato ai minori, giudiziario, e al portatore), infatti, più che puntare al rendimento, cerca un rifugio sicuro per i propri capitali.

Attualmente i tassi nominali annui lordi (ai quali va quindi tolto un 20% di ritenuta fiscale) dati dai libretti vanno dallo 0,05% del libretto al portatore, al 3% ottenuto con i libretti speciali dedicati ai minorenni, passando per lo 0,50% del nominativo ordinario, e il 2,6% dei libretti giudiziari. Quindi, più che per arricchirsi, i libretti di risparmio postali sembrano essere scelti quale porto sicuro per i propri soldi, un'alternativa al materasso per dormire sonni tranquilli.

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