«Nessuna parola di odio
Un esempio i genitori di Eleonora»

«Buongiorno, è la prima volta che scrivo a un giornale... ma scrivo di getto in preda ad una grande emozione... vorrei esprimere la mia commozione per la storia della dottoressa Eleonora Cantamessa ed ancor piu per le parole espresse dai genitori».

«Buongiorno, è la prima volta che mi espongo scrivendo a un giornale... ma scrivo di getto in preda ad una grande emozione... vorrei esprimere la mia commozione per la storia della dottoressa Eleonora Cantamessa ed ancor piu per le parole espresse dai genitori nel corso di una recente intervista tv».

«La signora Mariella e il papà Silvano hanno voluto chiarire la loro presenza in televisione con la volontà di diffondere un messaggio positivo e non negativo. Hanno raccontato di una figlia appassionata del suo lavoro, far nascere nuove vite e seguire le mamme in percorsi a volte difficili, lei che non era riuscita ad avere bimbi suoi..., di una donna che quando riceveva al pronto soccorso ragazze "della strada" ferite e umiliate, le guariva, raccoglieva le loro confidenze dividendo con loro l'ipotesi di un riscatto e una vita nuova, fino a dar loro i soldi da portare al protettore perché non le picchiasse...».

«Tutto questo accade in una terra che sa essere accogliente ed autenticamente solidale, ma è spesso dal pubblico nazionale identificata facilonescamente e frettolosamente con quella parte minoritaria, ignorante e razzista del popolo della Lega (troppo spesso dimentichi che a questo movimento e alle persone che ne fanno parte vanno riconosciuti grandi meriti come l'aver saputo ascoltare e rispondere alle istanze di un territorio e della sua gente..., non solo quei piccoli artigiani dimenticati da molti e rappresentati da nessuno, ma anche gli operai che spesso non si identificano piu coi vecchi apparati che li rappresentavano)».

«È vero, una parte dell'opinione pubblica si è scagliata demonizzando questri "stranieri", ma questa madre insiste nel volere che a prevalere siano il bene e quei valori in cui la famiglia e la figlia hanno sempre vissuto: il bene e non il male. Ha raccontato di una vita piena di amore e di fede, di una figlia educata ai valori importanti del bene e della volontà di ribadirli anche ora questi valori, e che possa il sacrificio di Eleonora fare da faro a tutti coloro che l'hanno conosciuta ed incontrata».

«Nei giorni che seguono a un tale lutto e dolore, sorprende e commuove che una madre ferita non abbia per gli assassini parole di odio o di riprovazione ma abbia solo - mettendosi al posto degli assassini - il sincero e doloroso rammarico il fatto che "chi me l'ha portata via non ha avuto chi questi valori glieli donasse"».

«Come madre (lo sono solo da pochi mesi) trattengo a stento una provocazione, un dubbio atroce..., quanto costa a una madre educare un figlio al bene, quando sa che in questo modo le scelte della vita per lui saranno spesso più complicate, dissonanti, pericolose? Un motivo in più per prendere questa figlia, questa madre, questa famiglia ad esempio».

«Un grande abbraccio commosso alla famiglia di Eleonora ed a tutti quelli che la amano e l'hanno persa! Spero e mi auguro che la famiglia, il comune, i media, le istituzioni prolunghino questo grande atto d'amore nella costituzione di una Fondazione in memoria di Eleonora, che si occupi di donne in difficoltà, quelle ragazze della strada, ma anche quelle mamme e non solo, tutte quelle donne che Eleonora sapeva aiutare con il suo lavoro e non solo, perché niente vada davvero perduto e dimenticato!».

lettere firmata

© RIPRODUZIONE RISERVATA