Oratori senza curato, sono 30
Ora si pensa d'affidarli a laici

Gli oratori senza un curato sono 30 in Bergamasca, e sono destinati ad aumentare. Bisogna cominciare a pensare e immaginare che a gestirli possano essere i laici, che vivano una nuova ministerialità. Ne ha discusso l'assemblea del clero, che apre il nuovo anno pastorale.

Bisogna cominciare a pensare e immaginare i laici che vivano una nuova ministerialità negli oratori delle nostre parrocchie. Questa realtà deve essere pensata nelle comunità cristiane e non soltanto perché aumentano e aumenteranno le parrocchie sprovviste di curati.

La nuova lettera pastorale del vescovo avrà per tema non tanto la catechesi, ma soprattutto il riconoscimento dell'adulto credente. Il 10 ottobre prossimo inizierà il cammino del nuovo settimanale diocesano online, denominato «Santalessandro».

Sono alcune comunicazioni emerse mercoledì mattina nell'assemblea del clero che apre il nuovo anno pastorale. I lavori sono iniziati con una riflessione di don Ezio Bolis sulla spiritualità sacerdotale del Beato Papa Giovanni negli anni trascorsi in Bulgaria.

Quindi il vicario generale monsignor Davide Pelucchi ha parlato degli oratori senza curato, che attualmente sono 30, fornendo le prospettive future e sottolineando che gli oratori sono ormai divenuti «luoghi di ospitalità per i poveri e laboratori di multicultura».

Il vescovo Beschi ha poi fatto alcune comunicazioni: la gioia per la canonizzazione di Papa Giovanni e la beatificazione di fra Tommaso da Olera, l'ordinazione episcopale di monsignor Maurizio Gervasoni, la peregrinatio dell'urna di San Giovanni Bosco il prossimo anno.

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