Pianta ustionante a Clusone
«Pericolosa, si deve estirparla»

«Non dobbiamo aspettare che il fenomeno sia fuori controllo, come purtroppo è avvenuto in passato per l'Ambrosia». Gabriele Rinaldi, direttore dell'orto botanico di Bergamo, sta monitorando una pianta pericolosa per l'uomo: la Heracleum mantegazziana.

«Non dobbiamo aspettare che il fenomeno sia fuori controllo, come purtroppo è avvenuto in passato per l'Ambrosia». Questa l'affermazione di Gabriele Rinaldi, direttore dell'orto botanico di Bergamo, ente che, con il Comune di Clusone, l'Asl di Bergamo, la facoltà di Agraria dell'Università di Milano e la Comunità montana Valle Seriana sta monitorando, per tenerla sotto controllo e, se possibile, estirparla, una pianta pericolosa per l'uomo: la Heracleum mantegazziana o Panace del Mantegazza.

È stata ritrovata nel territorio comunale di Clusone, lungo un torrentello, il Liru, che scorre nei pressi di cascinali e di alcune strutture che ospitano attività artigianali e industriali. E proprio nei giorni scorsi Gabriele Rinaldi, con Mauro Cavagna del Dipartimento di produzione vegetale dell'Università degli studi di Milano e un gruppetto di guardie ecologiche volontarie della Comunità montana Valle Seriana, ha ispezionato il torrente per censire il numero delle piante tossiche e per coordinare quindi le modalità di intervento, al fine di limitarne la diffusione e, se possibile, eliminarla.

«Si tratta - afferma Mauro Cavagna - di una pianta esotica, originaria dalla zona caucasica e che ama crescere in ambiente umido e fresco. Le sue parti verdi (ha foglie molto grandi, ndr) - afferma Rinaldi - emettono un lattice che, quando viene a contatto con la pelle delle persone, se esposta ai raggi solari, si irrita, si arrossa fortemente, provocando ustioni dolorose ed estesi eritemi. Da qui la necessità dell'intervento per limitarne la diffusione e per eliminarla».

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