«Claudio sulla sua Ducati
era il ritratto della felicità»

«Grazie alla sua moto era il ragazzo più felice del mondo», ha raccontato Annarosa Pessina, cugina di Claudio Pessina, morto sabato 14 settembre sulla strada che collega Endine a Ranzanico mentre era a bordo della sua Ducati.

«Grazie alla sua moto era il ragazzo più felice del mondo», ha raccontato Annarosa Pessina, cugina di Claudio Pessina, morto sabato 14 settembre sulla strada che collega Endine a Ranzanico mentre era a bordo della sua Ducati, proprio quella che lo rendeva la persona più felice del mondo da qualche anno fino a ieri.

Claudio stava percorrendo quella maledetta strada (che ha già causato numerose vittime negli anni, l'ultima il 31 maggio quando perse la vita un 32enne) durante uno dei suoi tanti giri per le valli della Bergamasca, tra montagna e lago, quando improvvisamente si è trovato davanti un camper che stava procedendo in senso opposto ma che ha invaso la sua corsia per svoltare in un parcheggio. L'impatto è stato tremendo e fatale.

Il 38enne viveva per la motocicletta: «Da qualche anno aveva comprato la moto dei suoi sogni - racconta la cugina - ed era davvero al settimo cielo. Aveva addirittura abbandonato tutti i suoi interessi: dal calcio alle camminate in montagna, ormai viveva solo per la sua moto. Non appena poteva saliva in sella e faceva il suo giro, niente lo soddisfaceva di più, è tremendo che abbia perso la vita proprio in sella alla sua amata Ducati».

Pessina era originario di Redona, dove abitava ed era molto conosciuto, anche perché lavorava come elettricista nella ditta Agie, che ha la sede proprio a due passi da casa sua. Ha giocato anche nella squadra di calcio del quartiere e infatti sono stati tanti gli ex compagni di squadra a fargli visita nella camera mortuaria. I funerali saranno celebrati martedì 17 alle 10,30 nella chiesa parrocchiale di Redona.

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