Il fratello di Eleonora:
«Una pugnalata amara»

«Un atto esecrabile, una pugnalata amara alla nostra famiglia». Commenta così Luigi Cantamessa, fratello di Eleonora, la notizia del carabiniere scoperto e denunciato dai colleghi per aver rubato una borsa a una donna ferita domenica sera a Chiuduno.

«Un atto esecrabile, una pugnalata amara alla nostra famiglia». Commenta così Luigi Cantamessa, fratello di Eleonora, la notizia del carabiniere scoperto e denunciato dai colleghi per aver rubato una borsa a una donna ferita domenica sera a Chiuduno, dove sua sorella ha perso la vita mentre soccorreva un indiano a terra ferito, e aver poi utilizzato il bancomat rubato per giocare alle slot machine.

«Io e mia sorella siamo stati educati nel senso delle istituzioni e dello Stato - aggiunge Cantamessa -, quindi questo episodio ferisce la nostra famiglia come un pugno amaro. È un episodio di sciacallaggio che rovina l'immagine della Benemerita: mi auspico che l'Arma si difenda, a tutela della propria immagine. Quella notte noi eravamo su quel luogo di guerra, perché tale era, e ci riesce ancora più incomprensibile come, in un momento così drammatico e in un luogo così disordinato dalla violenza, uno possa compiere una bassezza di questo genere. Ci ha dunque fatto raggelare la notizia, di per sé insignificante perché si tratta di un furto in sé banale: però l'atto è esecrabile, per il luogo e per il momento».

Questo, invce, il commento dei genitori di Eleonora: «Chi ha compiuto quest'atto così grave, è una persona che va compresa, curata e naturalmente anche punita per quel che ha fatto. Potrebbe essere lo stesso militare che ci ha consegnato la borsa e il cellulare di Eleonora quella notte. E poi ha preso quella dell'altra povera ragazza, anche lei gravemente ferita. Un gesto inspiegabile».

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