La sosta breve a Orio al Serio
«Lasciate ogni speranza o voi...»

«Lasciate ogni speranza voi che entrate... E soprattutto non pagate con carte di credito». È l'amaro commento di un nostro lettore: ha speso la bellezza di un euro per soli sei minuti di sosta breve all'aeroporto di Orio. Negli altri scali 15 minuti sono gratis.

«Lasciate ogni speranza voi che entrate... E soprattutto non pagate con carte di credito». È l'amaro commento di un nostro lettore: ha speso la bellezza di un euro per soli sei minuti di sosta breve all'aeroporto di Orio. Negli altri scali i primi 15 minuti sono gratis.

«Un euro per sei minuti... è normale? - si domanda Manuel in una email inviata alla nostra redazione - Forse si... ma al Catullo (l'aeroporto di Verona, ndr), pochi giorni prima ho speso 0 euro per lo stesso tempo».

E conclude: «Comunque con "solo" 0,60 euro in più si può usare la carta di credito. La cosa bella è che non si ha alcuna alternativa. O così, o così».

L'effetto più evidente di questa scelta, a Orio, è sotto gli occhi di tutti coloro che transitano in zona: molti automobilisti, che accompagnano (o ritirano) amici e parenti all'aeroporto, non entrano nell'area riservata alla sosta breve. Parcheggiano invece lungo la strada che porta all'ingresso dello scalo (parallela all'autostrada), creando in alcuni casi situazioni di pericolo per la circolazione.

La sosta breve negli altri aeroporti è gratuita: a cominciare da Malpensa, per continuare con il citato Catullo di Verona, proseguendo poi a Venezia e a Treviso. A Bergamo invece - hanno lamentato in passato i nostri lettori - spesso ci si ritrova a pagare più del dovuto perché gli automobilisti sono costretti a fare la fila per pagare alle macchinette (spesso affollate), e nel frattempo scatta la frazione successiva.

Anche quella della tassazione di 60 centesimi per il pagamento con carta di credito sembra essere un'anomalia tutta bergamasca: altrove non solo non si pagano maggiorazioni, ma le file di chi salda in contanti o con carta sono separate, per velocizzare l'uscita.

A Venezia, addirittura, chi paga con carta di credito non deve neppure fare la fila: va in auto alla colonnina per l'uscita, inserisce prima il biglietto e poi la carta di credito, e il gioco è fatto.

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