Code in stazione e treni pieni
È la dura vita del pendolare

Code in stazione per i lavori e ressa sui treni per le poche carrozze disponibili. Siamo entrati nella nuova stagione scolastica e lavorativa dopo l'estate, ma la situazione resta sempre quella per i pendolari: un vero disastro. E non si intravedono soluzioni.

«I lavori nella stazione così bene organizzati temporalmente sono arrivati ora alla chiusura di alcuni ingressi alla stazione e di uno dei due ingressi al nostro unico sottopassaggio. Il risultato può essere visto la mattina alle 7,45: coda compatta (e ferma) di persone che devono entrare in stazione (una coda che esce di 10 metri dalla stazione) e coda di persone bloccate che devono uscire dalla stazione».

«Quante persone avranno perso il treno oggi? Quante saranno arrivate in ritardo al lavoro? Ci voleva un premio Nobel per capire che questa parte di lavori svolta ora, con l'attività scolastica, universitaria e quel che rimane di quella lavorativa già iniziata causa enormi disagi? Non si poteva farli prima o dopo in periodo di vacanze?».

«Capitolo treni: il treno delle 18,10 da Milano Centrale la scorsa settimana è stato composto spesso da 5 carrozze e, almeno una volta, una di queste carrozze era guasta (e altre 2 avevano le porte guaste). Trenord certifica che su quel treno viaggiano circa 700-800 persone. Ogni carrozza ha circa 100 posti. Piccolo problema da scuola elementare: quante persone stanno in piedi?».

«Il treno delle 8,02 da Bergamo di venerdì 20 settembre era composto da 5 carrozze. Anche questo treno è frequentato da circa 700 persone. A Bergamo praticamente non c'erano più posti a sedere liberi (e un po' di gente non è salita perché bloccata dalla coda...). Il treno delle 7,02 di mercoledì era nelle stesse condizioni, ma con la gente in piedi già da Bergamo (non c'erano le code in stazione...)».

«Fino a quando TreNord e Regione Lombardia abuseranno della pazienza dei pendolari bergamaschi? Fino a quando gli amministratori locali se ne staranno comodamente seduti invece di salire sui treni con le fasce tricolori per protestare con i pendolari, come hanno fatto i sindaci della Brianza? Attendiamo risposte».

Salvatore Vassallo del Comitato Pendolari Bergamaschi

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