Recupero della Concordia
C'è un cervello bergamasco

Un lungo studio, durato più di un anno e mezzo, tra calcoli, rilievi, modellazioni e simulazioni. C'è anche un cervello bergamasco nel progetto di rotazione del relitto della nave Concordia. È Alessandro Bonasio.

Un lungo studio, durato più di un anno e mezzo, tra calcoli, rilievi, modellazioni e simulazioni. C'è anche un cervello bergamasco nel progetto di rotazione del relitto della nave Concordia. Si chiama Alessandro Bonasio, ha 40 anni, abita a Chignolo d'Isola e lavora come ingegnere civile per la società Soil Engineering di Milano. Dallo scorso gennaio fa parte del team di progettazione per il recupero della Costa Concordia nelle acque del Giglio.

«La società di ingegneria con cui collaboro in esclusiva come professionista da oltre dieci anni è specializzata nelle opere offshore – spiega l'ingegnere bergamasco –. Nell'ambito del recupero della Costa Concordia si è occupata degli aspetti geologici-geotecnici del progetto oltre che della progettazione delle opere di fondazione degli elementi di ancoraggio e delle strutture di appoggio del relitto».

L'ingegnere bergamasco ha dato un contributo rilevante alle attività della Soil. «Mi sono occupato della modellazione digitale del fondale a seguito di una analisi comparata dei rilievi – precisa Bonasio, laureato in ingegneria civile al Politecnico di Milano –. Ho lavorato al posizionamento digitale tridimensionale del relitto con sezionamenti sui frame navali e allo studio delle superfici di contatto del relitto nella sua configurazione di base e in ruotata. Ho simulato la rotazione sul ginocchio di appoggio dello scafo verso la linea di chiglia e quindi verificato l'appoggio naturale al lato prua».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 21 settembre

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