Maroni a tutto tondo sull'edilizia
«Serve un riordino dell'Aler»

Dal miliardo di euro per il «Credito in cassa» al miglioramento dello strumento «Credito adesso», passando per l'approvazione a tempo di record della legge regionale sui Pgt e per il futuro riordino dell'Aler. Roberto Maroni ha parlato di edilizia.

Dal miliardo di euro messo a disposizione con «Credito in cassa» al miglioramento dello strumento «Credito adesso» varato venerdì scorso, passando per l'approvazione a tempo di record della legge regionale sui Pgt e per il futuro riordino dell'Aler. Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo all'Assemblea generale Assimpredil Ance, in corso a Milano, ha ricordato l'impegno del Governo lombardo e i numerosi provvedimenti adottati o avviati per sostenere le imprese e il settore dell'edilizia e della casa, definito «strategico per la nostra economia».

SBLOCCATI 3000 CANTIERI
Il governatore ha usato proprio una metafora «edile», per spiegare l'impegno profuso fin dai primi giorni dopo il suo insediamento. «In Regione Lombardia - ha detto - abbiamo aperto diversi "cantieri". Chi meglio di voi può capire cosa significhi iniziare un'opera? Procedere nei lavori con tutti gli imprevisti che possono succedere e completare i lavori nei tempi previsti. Un primo "cantiere" l'abbiamo già "chiuso", rispettando uno degli impegni assunti in campagna elettorale. Alludo alla legge sui Pgt, studiata dalla Giunta e approvata a tempo di record in Consiglio regionale».

«Una norma - ha spiegato - che consente ai Comuni che ancora non l'hanno fatto, e sono tanti in Lombardia, di poter approvare i Piani di governo del territorio entro il 30 giugno 2014. Ciò permette di poter applicare fino a quella data i piani esistenti e quindi di procedere alla riapertura dei cantieri. Abbiamo stimato che in questo modo si potranno sbloccare in tutta la regione 3000 cantieri edilizi, per un valore di circa 500 milioni di euro».


CASE POPOLARI, SISTEMA DA RIVEDERE
Un altro «cantiere» aperto dalla Regione Lombardia, ha proseguito il presidente Maroni, «riguarda la riforma delle Aler. Il sistema delle abitazioni gestite dal "pubblico" - ha sottolineato - così com'è non funziona, perché genera costi più che benefici. Abbiamo cominciato a studiarne la riforma, mettendo mano a un complesso che conta oltre 102.000 immobili pubblici, per un valore complessivo fra i 9 e i 10 miliardi di euro. Vogliamo rendere questo sistema efficiente, tagliando costi ingiustificati e investendo nuove risorse nel settore della casa».

«Anche su questo tema - ha continuato Maroni - c'è un confronto aperto sul piano della politica, che spero - ha esortato - si potrà arricchire anche del contributo degli imprenditori del settore edile. Pubblico e privato, ciascuno assolvendo il proprio ruolo, spero collaborino per rendere migliore la gestone di questo immenso patrimonio».

LA NOVITÀ DI CREDITO IN CASSA
Fra le iniziative concrete a sostegno delle imprese Maroni ha citato «Credito in Cassa» e la revisione migliorativa di «Credito adesso». Per quanto riguarda il primo provvedimento, il governatore ha ricordato l'ingente ammontare dell'iniziativa (un miliardo di euro messi a disposizione per pagare i debiti delle Pubbliche amministrazioni) e ha risposto ad alcuni rilievi mossi dal presidente di Assimpredil Ance Claudio De Albertis nella sua relazione.

«È vero che c'è qualche criticità nell'adesione dei Comuni - ha riconosciuto Maroni -, ma è dovuta alla presenza del Patto di stabilità». Rivolgendosi al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, anche lui ospite dell'assemblea, Maroni ha esortato il superamento di questi vincoli. Altrimenti, ha osservato, «le misure studiate per dare un po' di ossigeno all'economia rischiano di rimanere bloccate, non perché lo strumento non funzioni, ma per le regole di contesto».

PATTO DI STABILITÀ, LA SOLUZIONE C'È
Rivolgendosi ancora all'esponente del Governo centrale, il presidente della Regione ha evidenziato come «la soluzione ci sarebbe già. E' già scritta - ha detto Maroni - ed è quella riforma secondo la quale dal prossimo gennaio il Patto di stabilità concordato oggi fra Governo ed Enti locali sia negoziato con le Regioni, lasciando poi a queste ultime l'attuazione nel rapporto fra Regioni e territori. Questa riforma, purtroppo, necessita provvedimenti attuativi da parte di Palazzo Chigi. Sarebbe un peccato che per un mancato intervento da parte dell'Esecutivo centrale, non arrivasse in porto un provvedimento richiesto a gran voce da tutti i Comuni».

CREDITO ADESSO
Riguardo a "Credito adesso", altro provvedimento della Regione a favore del mondo produttivo, approvato venerdì scorso dalla Giunta, Maroni ha ripercorso i passaggi che hanno portato alla revisione dello strumento che finanzia il fabbisogno di capitale circolante delle imprese. «C'era un residuo di 270 milioni di euro, abbiamo cercato di capire perché non fossero ancora stati utilizzati, così siamo arrivati, nella Giunta della scorsa settimana, ad approvare una delibera che amplia il target dei beneficiari, semplificando anche le procedure burocratiche».

MERITO E METODO
Dopo aver analizzato alcuni dei tanti interventi di merito portati avanti dalla Regione Lombardia, il governatore ha voluto ribadire alcune questioni di metodo. «Sono convinto - ha dichiarato - che il dialogo fra istituzioni e imprese sia fondamentale. È per questo che, a luglio, abbiamo dato vita al tavolo regionale per l'edilizia con alcuni obiettivi precisi, come quello di aprire un percorso di consultazione per la revisione della legge regionale sulla competitività, puntando a introdurre elementi di sburocratizzazione e semplificazione che rendano più facile la vita alle nostre imprese».

INFRASTRUTTURE, SUPERARE LE CRITICITÀ
Sulla realizzazione delle infrastrutture strategiche per il territorio, Maroni ha confermato il massimo impegno. «Ci sono delle criticità, ma vogliamo superarle. Per cogliere tutte le potenzialità di Expo 2015 e non solo. La Lombardia attende da decenni alcune opere, dalla Tem alla Pedemontana, passando per Brebemi, Rho-Monza, Arcisate-Stabio. Ci stiamo impegnando per risolvere i problemi. Non sempre però sono legati alle risorse, spesso è colpa delle normative». Citando come esempio la nuova norma sulle rocce da scavo, che sta creando problemi alla prosecuzione dei lavori sulla linea ferroviaria che collegherà l'area Expo a Malpensa, il presidente ha sostenuto che si tratta di «criticità che possono essere risolte con il dialogo e trovando soluzioni ragionevoli». «Esattamente - ha concluso - ciò che voglio fare».

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