Riforma sanitaria, giovedì la bozza
Mantovani: aspetto l'opposizione

«Non abbiamo fretta, ma siamo consapevoli che è un momento importante. Posso anche aggiungere, comunque, che, se oggi dovessi riconfermare sul piano dei principi l'attuale riforma, che risale a 15 anni fa, non farei altro che sottoscriverla».

«Focus on: riordino rete ospedaliera e sinergie con il territorio», questo il tema del convegno che, promosso dalla Presidenza del Consiglio regionale, è attualmente in corso all'Auditorium "Gaber" di Palazzo Pirelli. Al dibattito è intervenuto il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia, Mario Mantovani, il quale, facendo riferimento all'evento della «Marcia della Salute», che domenica lo ha visto in corsa tra i partecipanti, ha esordito: «Ieri abbiamo cominciato proprio con un nuovo progetto, che è quello della prevenzione della salute: meno ospedale, più campi da tennis, campi da gioco, corse nei parchi, visite all'aperto. Io credo che possa essere già questo un segnale importante per poter parlare di una salute diversa. La salute non è solo la sanità, ma è anche lo stare bene, lo stare bene insieme, il condividere alcuni percorsi, dove naturalmente bisogna intervenire sui momenti di difficoltà dell'individuo».

LA RIFORMA SANITARIA - L'assessore alla Salute, davanti ad un numeroso pubblico formato in prevalenza di amministratori pubblici e di manager della sanità, ha fatto anche chiarezza in merito alle polemiche ventilate in questi giorni da diversi giornali.

«Sono consapevole - ha infatti detto Mario Mantovani - che probabilmente ci si aspetta qualche chiarimento sulle molte informazioni che abbiamo letto sulla stampa in questi giorni. Il tema della salute o della riforma della sanità era nel programma elettorale sottoscritto dall'attuale coalizione di governo in Regione Lombardia; è stato ribadito nel Prs, che è stato approvato qualche mese fa dal Consiglio regionale lombardo, e quindi credo che non vi sia alcuna novità sul fatto che intendiamo affrontare questo tema col coraggio necessario, con lungimiranza, e col contributo di tutti, perché la salute non è di qualcuno, ma è un bene collettivo. Mi aspetto quindi contributi utili al dibattito, come il convegno di oggi, ma sono ancora in attesa dei pareri dell'opposizione, che va coinvolta, così come di quelli delle parti sociali e del mondo associazionistico. Giovedì assieme al presidente Maroni presenteremo alla Consulta della Sanità la nostra bozza, che raccoglie i principi enunciati in questi giorni».

«Non abbiamo fretta, ma siamo consapevoli - ha proseguito Mantovani - che è un momento importante. Posso anche aggiungere, comunque, che, se oggi dovessi riconfermare sul piano dei principi l'attuale riforma, che risale a 15 anni fa, non farei altro che sottoscriverla».

L'assessore Mantovani nel suo intervento ha poi toccato anche altri nodi cruciali: la cronicità, che riguarda il 30 per cento dei pazienti che si rivolgono al sistema sanitario; la necessaria interazione tra medico di base e ospedali nell'interesse di propri pazienti; la necessità di una riforma che sia al passo con i tempi e che tenga conto delle nuove ed emergenti necessità dei cittadini.

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«Con oggi il Gruppo del Popolo della Libertà ha dato il via al lavoro sul programma di riforma del sistema sanitario lombardo. Una riforma che vuole costruire un nuovo modello di welfare in grado di rispondere ai cambiamenti sociali in atto nel solco di quei principi che hanno guidato la sanità lombarda in questi anni, rendendola un'eccellenza unica nel panorama nazionale e internazionale».
Queste in sintesi le premesse del Gruppo di lavoro del Popolo della Libertà sulla riforma del sistema sanitario della Lombardia, presieduto dal vicepresidente della Commissione Sanità, Angelo Capelli, e svoltosi lunedì presso il Consiglio regionale, che ha visto in particolare la partecipazione dell'Assessore regionale Mario Mantovani e i consiglieri regionali Stefano Carugo, Giulio Gallera, Alessandro Colucci, Mauro Piazza, Luca Del Gobbo e Carlo Malvezzi.

«Negli ultimi 20 anni – spiega il vicepresidente della Commissione Sanità, Angelo Capelli – Regione Lombardia ha costruito un modello sanitario di eccellenza, per questo credo sarebbe da folli voler svilire e stravolgere ciò che funziona. La riforma che abbiamo in mente deve quindi prendere le sue mosse dai grandi principi che hanno costruito questo sistema, come la sussidiarietà, la libertà di scelta e la promozione e valorizzazione della società civile, ma allo stesso tempo deve essere in grado di rispondere alle necessità dei cittadini che si trovano ad affrontare nuovi bisogni».

«Gli ultimi anni – concludono i consiglieri del Pdl – hanno evidenziato profondi processi di mutamento nella nostra comunità regionale che hanno generato nelle persone un aumento delle fragilità e delle vulnerabilità sia economiche sia sociali. Oggi ci troviamo ad affrontare, quindi, accanto all'ordinaria attività di cura, nuovi profili d'intervento come la cronicità e la non-autosufficienza. La riforma non dovrà quindi partire da temi di governance o di riorganizzazione ma da elementi come la necessità di una maggiore integrazione tra i percorsi di cura sanitaria e sociosanitaria e di un riequilibrio tra l'offerta ospedaliera e quella territoriale. In altre parole dalla centralità della persona e dalla presa in carico del suo bisogno non certamente da una inutile discussione su accorpamenti e fusioni».

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