Ucciso il fratello di Ivan Ruggeri
«Un raid, freddato da due in moto»

È stato freddato con 4 o 5 colpi di pistola Gian Mario «Jimmy» Ruggeri, 44 anni, fratello dell'ex presidente dell'Atalanta Ivan Ruggeri. In passato aveva avuto qualche guaio con la giustizia. L'omicidio a Castelli Calepio.

È stato freddato con 4 o 5 colpi di pistola Gian Mario «Jimmy» Ruggeri, 44 anni, fratello dell'ex presidente dell'Atalanta Ivan Ruggeri. In passato aveva avuto qualche guaio con la giustizia, coinvolto con altri 14 imprenditori in un presunto giro di false fatturazioni, tanto che nel 2000 era stato agli arresti domiciliari.

L'omicidio si è consumato intorno alle 9 di sabato 28 settembre a Castelli Calepio, in via delle Cerese 25: l'uomo è morto sul colpo a seguito di una sparatoria. Sul posto anche l'ambulanza del 118 chiamata da alcune persone accorse nella zona avendo sentito gli spari: i soccorsi sono stati però inutili perchè Ruggeri era già spirato.

Sulla vicenda indagano i carabinieri della zona e la dinamica dell'omicidio fa supporre a un regolamento di conti. A Castelli Calepio è giunto anche il pm Carmen Pugliese, oltre ad alcuni parenti della vittima: il fratello Bruno e il nipote, figlio di Ivan, Alessandro.

Gian Mario Ruggeri, che risiedeva a Telgate, con Ivan aveva in comune il papà: secondo la prima ricostruzione della sparatoria l'uomo sarebbe stato avvicinato da due uomini su una moto, e con indosso caschi integrali. Il 44enne stava entrando nella palestra che frequentava a Castelli Calepio, la Castel Gym, quando sarebbe stato colpito da 4 o 5 colpi di pistola che non gli hanno dato scampo. Le forze dell'ordine hanno compiuto per tutta la mattinata posti di blocco e vaste battute alla ricerca degli autori: raccolte già anche le prime testimonianze, per il momento vige il massimo riserbo su tutti i fronti.

Uno dei titolari di un bar che sorge di fianco alla palestra ha raccontato: "Eravamo appena arrivati davanti al nostro locale, quando abbiamo sentito gli spari. Abbiamo visto due persone con il casco integrale che se ne sono andati in sella alla moto. Il tutto è durato in pochi attimi, abbiamo avuto grande paura e, per questo, ci siamo nascosti nella nostra macchina".

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