L'amico: L'udienza? Era tranquillo
Una telecamera ha ripreso i killer

«Ho perso un grande amico, era troppo buono». Giovanni Battista Bertoli conosceva molto bene Jimmy Ruggeri. «Certo, avrebbe avuto quell'udienza tra pochi giorni, ma è sbagliato dire che era in ansia per quel processo. Jimmy di scheletri nell'armadio non ne aveva».

«Ho perso un grande amico, era troppo buono». Giovanni Battista Bertoli conosceva molto bene Gian Mario - Jimmy - Ruggeri. «Certo, avrebbe avuto quell'udienza tra pochi giorni, ma è sbagliato dire che era in ansia per quel processo. Jimmy di scheletri nell'armadio non ne aveva: voleva però chiudere un capitolo della sua vita che di fatto lui aveva già chiuso perché ora era sereno e faceva anche del volontariato. Anche per questo avrebbe patteggiato».

Bertoli, titolare della filiale in centro a Telgate della «Reale Mutua», conosceva da anni Gian Mario Ruggeri. Gli inquirenti lo hanno anche ascoltato perché appartenente alla cerchia di amici stretti del quarantaquattrenne. Non a caso l'ultima volta i due si erano sentiti al telefono venerdì sera, poche ore prima del delitto. Una telefonata come tante, per parlare del più e del meno, come accadeva quasi quotidianamente. Senza immaginare che sarebbe stata l'ultima.

«Non mi sembrava né preoccupato né in ansia - sottolinea l'amico assicuratore -. Ovviamente aveva l'appuntamento con quell'udienza: sarebbe stata per lui l'occasione per porre la parola fine a fatti del passato, per liberarsi di quelle vicende».

Eppure quell'udienza, che era in programma per settimana prossima a Vicenza, è la pista che gli inquirenti sembrano per il momento privilegiare nella delicata indagine per far luce sulla morte di Jimmy Ruggeri. Il drammatico sospetto è che qualcuno possa aver deciso di far tacere per sempre il quarantaquattrenne, magari per evitare che potesse raccontare ai magistrati qualche aspetto inedito e mettere, come conseguenza, nei guai qualcuno, in cambio dell'annunciato patteggiamento.

Gian Mario Ruggeri era risultato assolutamente tranquillo alle persone che lo avevano visto o sentito l'ultima volta e che sono già comprase davanti ai carabinieri o al pm Carmen Pugliese che conduce le indagini.

Il barbiere Paolo Bolis aggiunge: «Dopo la barba avevamo fumato una sigaretta, credo a questo punto l'ultima per Jimmy. Non solo era tranquillo, ma mi sembrava addirittura allegro. Poi siamo andati al bar, abbiamo parlato dell'Atalanta. Poi è partito per la palestra». Erano appena passate le 8 di sabato mattina. Meno di un'ora dopo Ruggeri è stata assassinato.

Intanto emergono altri dettagli sulle indagini. Una telecamera di via Paghera, giovedì mattina, ha ripreso una moto scura con due uomini vestiti di nero e i volti coperti dai caschi integrali: quasi certamenti gli assassini. I carabinieri hanno anche in mano i filmati di altre telecamere in via Marconi e vicino all'ingresso dell'autostrada.

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