Prima escrementi, ora urina...
L'amara scoperta di un pendolare

Dopo la lettera di un pendolare bergamasco che denunciava la presenza di escrementi umani su un treno, una nuova segnalazione da un viaggitore che testimonia un nuovo «indecoroso spettacolo». Questa volta nel sottopasso della stazione di Bergamo...

Dopo la lettera di un pendolare bergamasco che denunciava la presenza di escrementi umani su un treno, una nuova segnalazione da un viaggitore che testimonia un nuovo «indecoroso spettacolo». «Percorrendo il sottopassaggio ferroviario, giovedì sera alle 19.20, mi sono trovato di fronte a un'altra scena vergognosa: all'inizio avevo pensato ad una perdita, visto che il "liquido" stava ancora percolando. Avvicinandomi, la ragione della perdita diventava sempre piu evidente, segno che ormai la stazione è divenuta anche orinatoio pubblico».

«Visto che dietro il luogo del misfatto c'è una bella telecamera a 360 gradi, in gestione alla polizia ferroviaria, chiedo almeno che venga identificato e sanzionato l'autore della sconceria. Colgo l'occasione per denunciare i sempre piu gravi e frequenti episodi di strafottenza e prepotenza, da parte di gente che nel piu totale sfregio e mancanza di rispetto per la cosa pubblica, la deturpa, o si permette di salire sui treni senza biglietto, o si permette di aggredire i controllori che in carenza di organico cercano di far rispettare le regole del normale utilizzo - continua il lettore -. L'unica volta che mi è capitato di assistere alla selezione dei passeggeri con un unica porta aperta (chi ha il biglietto sale, chi non ce l'ha resta a terra) ho quasi gridato al miracolo, salvo poi constatare amaramente che a fondo treno questi individui facevano entrare i loro "simili" dai finestrini. E non ce l'ho solo con i cosidetti "portoghesi" in genere, ma anche con quei bulletti, maschi e femmine senza distinzione alcuna, che si stravaccano sui sedili, insozzandoli con le loro scarpe sporche, che sputano a destra e a manca, che prendono i giornali gratis per il semplice gusto di farli a pezzi e calciarli in mezzo alla strada rendendola il letamaio che non si merita, che scrivono e imbrattano i muri della stazione, del sottopassaggio, delle case, per testimoniare al mondo e all'universo: "Ehi, sono stupido anch'io!"».

Il lettore conclude così: «Voglio ricordare una favola di Esopo, che forse non viene piu insegnata o non è piu di moda: quella del "Contadino e la serpe", che, misericordioso nel suo gesto, accoglie in seno una serpe intirizzita dal freddo: a suo danno poiche questa, una volta ripresasi, lo uccide».

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