Precipitò da un ponteggio a Carona
Ditta condannata, indennizzo milionario

L'accusa è di omicidio colposo: i due titolari della Edival Costruzioni di Valbondione sono stati condannati a 1 anno con pena sospesa, con l'obbligo di risarcire con un milione e 200 mila euro i familiari di Eugenio Conti, l'operaio precipitato nel 2011 da un ponteggio.

L'accusa è di omicidio colposo e martedì 8 ottobre i due titolari della Edival Costruzioni di Valbondione sono stati condannati a 1 anno con pena sospesa, con l'obbligo di risarcire con un milione e 200 mila euro i familiari di Eugenio Conti, l'operaio cinquantacinquenne di Valbondione morto nel settembre del 2011 dopo essere caduto da un ponteggio del cantiere dove stava ristrutturando l'abitazione dei custodi della diga dell'Enel di Fregabolgia, nel territorio di Carona.

L'uomo era morto in ospedale, dove era stato trasportato dopo l'incidente in condizioni gravissime. Eugenio Conti abitava a Bondione, in via don Vincenzo Riccardi: era sposato con tre figlie. Lavorava come operaio della ditta «EdilVal costruzioni» di Valbondione da diversi anni: il 3 settembre del 2011 era sul ponteggio allestito intorno alla casa dei custodi della diga, di proprietà dell'Enel, intento a portare sul posto il materiale.

L'incidente alle 13, in un luogo difficilmente raggiungibile. La diga Fregabolgia si trova infatti a 1.900 metri di quota, a mezz'ora di strada dal rifugio Calvi (carreggiabile con la jeep), nel territorio di Carona.

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