«Situazione pendolari al collasso
Avremo mai un treno decente?»

«Allora sintetizziamo: il treno delle 7,02 da Bergamo per Milano è strapieno e freddo, il treno delle 7,15 mi dicono sia perennemente in ritardo, il treno delle 8,02 per prenderlo bisogna andare in stazione alle 7,30 secondo l'assessore e vicesindaco Ceci...».

«Allora sintetizziamo: il treno delle 7,02 da Bergamo per Milano è strapieno e freddo, il treno delle 7,15 mi dicono sia perennemente in ritardo, il treno delle 8,02 per prenderlo bisogna andare in stazione alle 7,30 secondo l'assessore e vicesindaco Ceci (e dove aspettiamo? nel sottopassaggio?), il treno delle 8,32 suscita conati di vomito solo a vederne l'esterno, dell'interno non parliamo».

«E al ritorno le cose sono identiche... Allora uno si chiede: perché? C'è forse una precisa volontà di boicottaggio del trasporto pubblico su ferro a favore del trasporto su gomma pubblico e privato? Perché insomma fra un po' avremo due autostrade tra Bergamo e Milano e dovremo pure usarle!».

«O forse c'è da parte degli amministratori locali un'incapacità di affrontare e risolvere i problemi ben superiore a quella dell'amministrazione centrale? (Se il federalismo è questo evviva lo stato centralista!) O forse Trenord è una società nata male e gestita peggio? O forse tutto insieme?».

«In attesa di una risposta: è possibile avere almeno un treno decente tra Bergamo e Milano nell'orario di punta?».

Salvatore Vassallo del CPB

«Confermo a seguito delle email di Salvatore Vassallo che la situazione sulla nostra linea Bergamo-Milano sta diventando critica. Non bastano le assurde dichiarazioni dell'assessore Ceci riguardo al disastro della stazione di Bergamo (a proposito, ma qualcuno di Centostazioni si degna di dire ai viaggiatori per quando è prevista la fine di questo calvario oppure no?), la situazione è francamente penosa anche sui treni».

«Il 7,02 è costantemente composto da 5 vetture, come spesso capita anche al 18,10 da Milano Centrale la sera. In questo mese e nel mese di novembre ricordiamo che, oltre a un flusso già parecchio intenso di viaggiatori abituali legati a esigenze di lavoro, i treni si riempiono anche di studenti universitari all'inizio delle lezioni. Questo porta alla saturazione certa di treni composti da sole 5 vetture. Dove diamine sono le altre 2-3 vetture che SPETTANO a un treno simile?».

«Meglio inoltre non soffermarsi sulla situazione delle suddette vetture. Riscaldamento o aria sono optional ormai inaspettati, il comfort non esiste, la situazione pulizia è precaria, il controllo inesistente. La situazione è pessima ed è frutto di una concatenazione di cause e ce n'è per tutti i gusti. Si va dal fatto che Bergamo (così come altre stazione tra cui Brescia) è da tempo insicura».

«Molte persone dormono sui treni, con le conseguenze che sappiamo: sporcizia, mal odore, a volte qualche sorpresina come gli escrementi trovati di recente da un collega pendolare. Il "racket" dei posti letto sui treni riprenderà indisturbato con tutta probabilità non appena le temperature si abbasseranno. Questo, a sua volta, è causa della paura (giustificatissima) di molto personale notturno addetto a pulizie e probabilmente anche alla manutenzione. Ma è anche causa della paura di molto personale di bordo a passare tra le carrozze, soprattutto di alcuni treni serali».

«Il personale di bordo è spesso latitante anche durante le fasce "clou" della giornata. Ho un abbonamento trimestrale Io viaggio (che vale in tutta la Lombardia), siamo all'11 ottobre e ancora devo mostrarlo una volta al controllore questo mese. Eppure viaggio ogni giorno, due volte al giorno... Questo causa a sua volta una scarsità di informazione davvero insostenibile. Basterebbe poco...».

«La scorsa settimana, per fare un esempio, il treno delle 18.49 da Milano Lambrate per Bergamo aveva 4 (QUATTRO!) delle 8 vetture con porte NON funzionanti lato arrivo a Lambrate. Il risultato? Pendolari che sembrano mosche impazzite e che cercano di raggiungere dalla banchina la prima porta funzionante. A bordo treno, altre mosche impazzite che cercano di scendere. Basterebbe poco... Magari un capotreno che percorre i vagoni e avvisa i viaggiatori. Così, tanto per gradire».

«Insomma, la situazione è veramente al tracollo. E non abbiamo neppure più la voce per dirlo. Siamo persone che viaggiano, anche per due ore in andata e due al ritorno, cambiando mezzi tra di loro differenti, con temperature differenti, camminando, pedalando, correndo per raggiungere una stazione e poi un posto di lavoro. Dove poi dobbiamo lavorare e produrre magari per 8-10-12 ore al giorno. Spesso pagati molto, ma molto meno rispetto a chi ci chiede di andare in stazione 30 minuti prima per errori non nostri. O meno rispetto a chi pensa che 5 carrozze siano sufficienti... Ma il rispetto... Ecco, il rispetto non lo vediamo proprio più. E dire che paghiamo anche, per essere trattati in questo modo. Grazie».

Lucia Ruggiero
Comitato Pendolari Bergamaschi

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