Orio, arrestato per aggressione
E si rompono pure le manette

Voleva a tutti i costi ottenere una ricarica telefonica da un barista dell'aeroporto di Orio, nella zona degli arrivi, e nonostante le ripetute spiegazioni non è bastato nemmeno l'intervento della polizia per calmarlo. Arrestato, a un certo punto si sono rotte le chiavi delle manette.

Voleva a tutti i costi ottenere una ricarica telefonica da un barista dell'aeroporto di Orio, nella zona degli arrivi, e nonostante le ripetute spiegazioni non è bastato nemmeno l'intervento della polizia per calmarlo. Dopo essersela presa con la donna e poi con due avventori intervenuti in suo supporto L. L., marocchino di 30 anni, ha reagito con violenza anche ai tre agenti della polizia di frontiera subito chiamati, insultandoli e strattonandoli al punto da danneggiare le divise.

A quel punto è finito in manette per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale: tra l'altro è emerso che già a fine maggio, per un episodio di resistenza, era stato arrestato e sottoposto alla misura dell'obbligo di firma.

L'episodio è avvenuto venerdì mattina intorno alle 6: vedendo la barista in difficoltà dato lo stato di ebbrezza del trentenne due avventori hanno cercato di farlo allontanare, ma alla fine è dovuta intervenire la polizia. Alla richiesta di documenti ha risposto con insulti e strattoni, facendo scattare le manette e il processo per direttissima: un po' ritardato prima dalla difficoltà di ricevere gli atti da parte della Procura, poi dal dover rintracciare il difensore d'ufficio, e infine perfino dalla rottura della chiave delle manette, che gli sono quindi rimaste ai polsi. «Avevo bevuto moltissimo, non ricordo» ha spiegato lui. I precedenti, quello specifico e uno per evasione, hanno fatto convalidare l'arresto e scattare la custodia in carcere: solo là le manette sono state finalmente tolte. Processo rinviato al 31 ottobre.

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