Benzina low cost in via Moroni
Ma c'è lo spettro degli aumenti

Via Moroni è diventata da qualche mese un'oasi felice per il carburante. I prezzi dei due distributori che ci sono lungo la via, poco dopo il passaggio a livello in direzione Dalmine, sono tra i più economici della città e probabilmente della Bergamasca.

Via Moroni è diventata da qualche mese un'oasi felice per il carburante. I prezzi dei due distributori che ci sono lungo la via, poco dopo il passaggio a livello in direzione Dalmine, sono tra i più economici della città e probabilmente della Bergamasca, sia per quanto riguarda la benzina che per quanto riguarda il diesel.

Non per niente gli automobilisti bergamaschi provenienti da tutta la città e anche dai paesi dell'hinterland li prendono d'assalto, disposti a fare qualche minuto in più di coda in attesa che si liberi una pompa pur di risparmiare. I due distributori sono Q8 e Te e i prezzi esposti (rilevamento di domenica 20 ottobre) sono gli stessi: 1,587 euro/litro per il diesel e 1,657 euro/litro per la benzina.

Ma i possibili aumenti del prezzo del carburante, causati dall'aumento dell'Iva al 22%, e ipotizzati dal Governo, stanno mandando su tutte le furie i gestori degli impianti. Il prezzo raccomandato per la benzina salirà di 1,5 cent euro/litro, quello del diesel di 1,4 ed il Gpl di 0,7 centesimi. L'aumento non entrerà però in vigore immediatamente ma in funzione della fisiologica rotazione delle scorte.

Per i consumatori si tratta, paradossalmente, di una buona notizia, dal momento che in precedenza era previsto un rincaro delle accise sui carburanti di 2 cent al litro per tutto il 2013 e poi di 2,5 fino al 15 febbraio 2015. Giuseppe Milazzo, presidente del gruppo benzinai di Ascom Bergamo, minaccia azioni forti di protesta. «Stiamo andando verso una situazione insostenibile - spiega - che rappresenterebbe una minaccia per tutti i gestori e naturalmente anche per gli utenti. Ho sentito parlare di aumenti spropositati. Ormai è tempo che protestiamo contro il Governo per i continui aumenti di carburante che riducono il consumo e stanno costringendo tanti gestori a chiudere i battenti, ma nessuno ci ascolta».

Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di lunedì 21 ottobre

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