Ferrazzi, 300 interventi
per la cardiomiopatia

Il cardiochirurgo Paolo Ferrazzi, che dallo scorso luglio opera al Policlinico di Monza, festeggia il 300° intervento per il trattamento della cardiomiopatia ipertrofica, dei quali 160 eseguiti con una tecnica, messa a punto nel 2010 a Bergamo

Il cardiochirurgo Paolo Ferrazzi, che dallo scorso luglio opera al Policlinico di Monza, festeggia il 300° intervento per il trattamento della cardiomiopatia ipertrofica, dei quali 160 eseguiti con una tecnica, messa a punto nel 2010 a Bergamo, che permette di intervenire anche sui casi giudicati inoperabili.

Sulla «patologia dei calciatori», malattia genetica che colpisce un individuo su 500 e provoca morti improvvise soprattutto fra gli atleti, Ferrazzi ha la maggiore casistica in Europa, con un ritmo operatorio pari a quello della Mayo Clinic di Rochester, che è il centro di riferimento mondiale. «Presto pubblicheremo i dati di follow up» racconta soddisfatto.

«La cardiomiopatia ipertrofica presenta il muscolo ispessito, ma anche una modificazione della valvola mitralica che spinge avanti l'apparato. Abbiamo inventato un metodo per riposizionarlo in modo più fisiologico che aumenta la possibilità di recupero. Per questa patologia stiamo organizzando un centro dove si considerano tutti gli aspetti: medico, chirurgico, genetico in modo che ricerca e clinica siano unite».

La tecnica viene anche insegnata agli allievi dell'International School fondata da Lucio Parenzan, di cui Ferrazzi è ora direttore. Nella sua carriera ha operato diecimila pazienti e intende continuare ad essere un riferimento. A Monza Ferrazzi sta impiantando anche, con la collaborazione di giovani colleghi, centri specializzati su tecniche particolari, come la ricostruzione duratura della valvola mitralica (mille casi) senza protesi e un centro per la chirurgia dei casi complessi che hanno il 10% di rischio operatorio e che di solito non vengono accettati: statisticamente, si tratta di un'ottantina di casi l'anno giudicati inoperabili.

Infine, il cardiochirurgo continua l'attività di insegnamento e training scientifico con le missioni all'estero e con l'International School (la sezione pediatrica è al Giovanni XXIII di Bergamo e a Niguarda, la sezione adulti al Policlinico e al S. Gerardo di Monza) che ha finora specializzato 360 giovani cardiochirurghi di tutto il mondo. Pensionato a modo suo, Ferrazzi sostiene che continuerà con la chirurgia «finché sarò in grado di usare correttamente mano e esperienza. E spero di trasmettere ai giovani l'idea che non devi essere un tecnico, ma un dottore in chirurgia, innamorato dei pazienti».

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