Orio, condannati i re dei furti
Ma in contumacia, sono spariti

Il più esperto dei due, anche perché più vecchio, era «in campo» addirittura da trent'anni: la sua prima denuncia risale infatti al 1984, quando venne pizzicato dopo aver derubato un passeggero appena sbarcato a Malpensa.

Il più esperto dei due, anche perché più vecchio, era «in campo» addirittura da trent'anni: la sua prima denuncia risale infatti al 1984, quando venne pizzicato dopo aver derubato un passeggero appena sbarcato a Malpensa. Ieri quest'ultimo, Besim Asllani, 45 anni, con due passaporti, serbo e kosovaro, e noto alle forze dell'ordine di mezza Europa anche con 8 differenti alias, è stato condannato in tribunale a Bergamo a tre anni di reclusione, mentre il presunto complice, il suo connazionale Bujar Arifii, di 35 anni, ha rimediato un anno e due mesi di carcere.

Due condanne in contumacia, come si dice in gergo, visto che i due imputati ieri non erano presenti in tribunale e nessuno sa di preciso dove siano: di certo, non appena verranno fermati - si presume in qualche aeroporto, viste le loro frequentazioni - scatteranno ai loro polsi le manette.

All'identità dei due è arrivata la polizia di frontiera di Orio, al termine di una lunga indagine che, già a gennaio 2012, aveva dato i suoi frutti: proprio a inizio anno, infatti, l'aeroporto bergamasco era finito nel mirino dei due serbi che, nel giro di una decina di giorni, avevano messo a segno tre furti ai danni di altrettanti uomini d'affari appena sbarcati a Orio per lavoro.

Fondamentali per le indagini sono risultate essere le riprese video delle telecamere piazzate all'interno del «Caravaggio» di Orio: i tre colpi dei quali sono accusati i due serbi (originari del Kosovo e, per questo, in possesso anche del passaporto kosovaro, avendo quest'ultimo territorio dichiarato la propria indipendenza dalla Serbia) non sono infatti sfuggiti all'occhio delle telecamere.

Leggi di più su L'Eco di sabato 26 ottobre

© RIPRODUZIONE RISERVATA