Yara, taglia per scovare l'assassino
Il questore: iniziativa fuori luogo

«Più che taglia la chiamerei ricompensa». Il concetto è chiaro: chi darà alle forze dell'ordine informazioni utili a risalire all'omicida di Yara riceverà 100 mila euro. L'iniziativa è di Mirko Rosa, imprenditore varesino.

«Più che taglia la chiamerei ricompensa». Termine a parte, il concetto è chiaro: chi darà alle forze dell'ordine informazioni utili a risalire all'omicida di Yara riceverà in cambio 100 mila euro. L'iniziativa è di Mirko Rosa, imprenditore trentanovenne del Varesotto, titolare della catena di negozi compro-oro «MirkOro», una trentina di punti vendita in mezza Lombardia, esclusa la Bergamasca.

Eppure da martedì il logo di questa catena - che, assicura l'addetto stampa Fabio Momo, «aprirà a breve anche a Bergamo» - comparirà anche nelle strade della nostra provincia, a partire da Brembate Sopra, proprio in quelle stesse strade dove, ormai quasi tre anni fa, Yara venne rapita e poi uccisa, prima di essere abbandonata, la sera stessa del 26 novembre 2010, in un campo di Chignolo d'Isola, dove fu ritrovata tre mesi dopo.

L'imprenditore ha infatti fatto preparare tra i quattro e gli otto furgoni «vela» che porteranno in giro per l'Isola, Bergamo città e altre zone della provincia, ma anche nel Milanese e nel Varesotto, un manifesto con la foto di Yara e la scritta «100.000 € per l'individuazione dell'assassino di Yara Gambirasio».

Un'iniziativa che non piace per nulla al questore Dino Finolli: «Una cosa primitiva. Davvero fuori luogo», commenta. E aggiunge: «Si calpesta un dovere civico che deve spingere la gente a farsi avanti, qualora sapesse qualcosa, per senso civico e non certo per la promessa di denaro. La vita di una persona non ha prezzo. È stato un omicidio, non un danno economico».

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