Elezioni, falsi elenchi di firme
Arrestato consigliere di Aviatico

Si trova da pochi giorni agli arresti domiciliari e sarà interrogato lunedì Max Loda, milanese, consigliere comunale di minoranza ad Aviatico. La misura cautelare è scattata nell'ambito di un'inchiesta sulla presentazione di firme false.

Si trova da pochi giorni agli arresti domiciliari e sarà interrogato lunedì Max Loda, milanese, consigliere comunale di minoranza ad Aviatico. La misura cautelare, per lui e per un altro consigliere comunale del Comasco, è scattata nell'ambito di un'inchiesta sulla presentazione di firme false in vista delle ultime elezioni politiche e regionali.

Le indagini erano partite da Lodi: un ufficiale di anagrafe aveva segnalato alla Digos alcune anomalie nelle richieste di certificati elettorali di 500 firmatari della lista La Destra-Storace per la Camera dei Deputati, ma anche per le regionali. Dopo gli accertamenti del caso, le firme erano state sequestrate a Mantova, prima ancora che venissero depositate. Da lì si sono avviate indagini ad ampio raggio, con il sospetto di aver scoperto una «centrale» che realizzasse falsi elenchi di sottoscrittori delle liste elettorali, da consegnare poi a forze politiche bisognose di raggiungere il numero minimo di sostenitori per poter partecipare al voto. Gli unici elenchi ritenuti falsi sono stati trovati appunto a Mantova, per La Destra, a Brescia, per un Partito pirata, e a Milano, per i Riformisti italiani. Per gli inquirenti, comunque, i partiti sono parte offesa nel meccanismo: sarebbero stati simpatizzanti o presunti tali a prendere contatto con i due arrestati all'insaputa dei partiti. 

Nei giorni scorsi dalla Procura di Lodi sono partite le due misure cautelari: arresti domiciliari per un quarantacinquenne di Monza, M. M., giornalista e scrittore, e appunto per Max Loda, classe 1976, proprio pochi mesi fa riconfermato consigliere comunale ad Aviatico con il Gruppo pirati Lista grillo. I due in comune hanno una storia in un Partito pirata che nelle recenti tornate delle amministrative si è presentato anche in alcuni piccoli paesi della Bergamasca.

Per tutti, a vario titolo, l'ipotesi di reato è di contraffazione di sigilli di Stato e violazione della legge speciale elettorale. Non è la prima volta che Loda si vede contestare accuse di questo genere: per un processo a Como, dove è stato condannato in primo grado e in appello, si attende la Cassazione, ad Aosta è stato prosciolto, a Sondrio sono partite due richieste di archiviazione.

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