Betoniera cade per 30 metri
Muore autista di Olmo al Brembo

Una betoniera è uscita fuori strada ed è precipitata nel fiume Brembo con un volo di circa 30 metri. È successo intorno alle 17 di lunedì 28 ottobre a Olmo al Brembo: Giorgio Locatelli, un autista 44enne originario di San Giovanni Bianco e residente a Olmo al Brembo, è morto.

Stava facendo rientro in azienda a bordo della betoniera quando, all'altezza di una semicurva sulla provinciale che da Averara porta a Olmo al Brembo, a un chilometro dal centro abitato, ha perso il controllo del mezzo, è uscito di strada, rotolando rovinosamente lungo il pendio e finendo schiacciato dentro la sua cabina in una profonda pozza di acqua.

È morto così Giorgio Locatelli, 44 anni, originario di San Giovanni Bianco ma da diversi anni con casa a Olmo al Brembo, dove viveva con la moglie e il figlioletto di sette anni. Straziante il dolore del suocero, giunto sul posto poco dopo, insieme a tre pattuglie dei carabinieri (Piazza Brembana, Branzi e San Pellegrino), vigili del fuoco, Soccorso alpino e automedica.

Le operazioni di recupero dell'autista sono state complicate: si sono protratte fino alle 22 di lunedì 28 ottobre quelle per il recupero della salma, mentre il mezzo da cantiere verrà recuperato martedì. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, anche con un mezzo speleo alpino fluviale e, poiché era calato il buio, una colonna faro per illuminare la zona. I tre paesi a monte del punto in cui si è verificata la tragedia - Averara, Santa Brigida e Cusio - sono rimasti temporaneamente isolati e in diversi hanno dovuto attendere i familiari oltre la chiusura della strada per riuscire a fare rientro a casa.

Sul posto sono subito arrivati anche i colleghi di Giorgio Locatelli, il titolare della ditta per cui lavorava, la «Regazzoni» di Olmo al Brembo e tantissima gente proveniente dal paese che, appresa la notizia, è giunta sul posto per assistere alle operazioni di recupero. Sul luogo anche il capitano dei carabinieri della compagnia di Zogno, Andrea Pietracupa, e il caporeparto dei vigili del fuoco Giovanni Cremaschi.

«Giorgio lavorava con noi da almeno 15 anni - spiega Mauro Regazzoni -. Era un giovane esperto, un bravo operaio, un autista d'oro e anche un ottimo meccanico. Non riesco ancora a capacitarmi di come sia potuta accadere una simile disgrazia: il punto in cui è uscito non è particolarmente critico e anche se avesse perso il controllo del mezzo, uscendo di strada, non comprendo come non sia riuscito a buttarsi fuori dalla cabina. Penso che possa avere avuto un malore perché altrimenti è davvero inspiegabile. I testimoni dicono che viaggiava a 40 chilometri allora ed era regolare. Poi improvvisamente l'uscita di strada».

Verso sera l'autogrù è riuscita a sollevare il pesante mezzo, quel tanto che è bastato ai soccorritori per individuare il corpo dell'autista: il medico è stato quindi accompagnato per la constatazione del decesso, per poi procedere con il recupero della salma. Sul posto, verso le 21, è arrivata anche un'autoscala dei pompieri: hanno esteso la scala orizzontalmente sopra la valletta in fondo alla quale si trovava il mezzo e con delle procedure speciali si sono calati e hanno recuperato la salma, successivamente trasportata nella camera mortuaria dell'ospedale di San Giovanni Bianco per una serie di accertamenti e per l'autopsia.

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