Sicurezza: per fondi e organico
Bergamo resta fanalino di coda

Da un'indagine sugli investimenti statali in tema di sicurezza è emerso che Bergamo è il fanalino di coda con un investimento medio pro capite di 25,5 euro contro una media nazionale di 85,8 euro e addirittura 358 euro se si confronta il dato con Isernia.

Minoranze all'attacco, maggioranza in difesa. Cinque anni fa sarebbe stata pura fantascienza. Eppure l'altra sera in tema di sicurezza è andata così. Il Consiglio comunale straordinario richiesto dalle opposizioni si è giocato quasi a ruoli invertiti rispetto all'epoca in cui proprio la sicurezza era uno dei cavalli di battaglia del centrodestra e durante i dibattiti volavano parole di fuoco.

L'assessore alla Sicurezza Massimo Bandera, giocando d'anticipo, snocciola innanzitutto tutta una serie di risultati con particolare riguardo «all'operatività della polizia locale, alla riorganizzazione dello stesso corpo e all'effetto dirompente che ha portato l'attuazione del nuovo regolamento», per poi girare la patata bollente a Roma: «Nei giorni scorsi – dice – il viceministro agli Interni ha ammesso che Bergamo è sotto organico per quanto riguarda le forze dell'ordine. Da una recente indagine sugli investimenti statali in tema di sicurezza è emerso che Bergamo è il fanalino di coda con un investimento medio pro capite di 25,5 euro contro una media nazionale di 85,8 euro e addirittura 358 euro se si confronta il dato con la molisana Isernia».

Poi tocca al sindaco Franco Tentorio ribadire il concetto: «Scriverò ai parlamentari perché caldeggino le nostre richieste a Roma, non solo quelle riguardanti l'organico delle forze dell'ordine, ma anche la necessità di nominare al più presto il nuovo prefetto». Le opposizioni? Incassano e partono all'attacco.

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