Per la spesa torna il «libretto»
Con la crisi si paga a fine mese

Crisi, sempre più famiglie pagano il conto a fine mese nei negozi di vicinato. Un tempo esistevano i libretti della spesa, un'usanza in voga per decenni tra i piccoli commercianti e i pensionati che però sembrava finita in soffitta. Ora ritornano.

Crisi, sempre più famiglie pagano il conto a fine mese nei negozi di vicinato. Un tempo esistevano i libretti della spesa, un'usanza in voga per decenni tra i piccoli commercianti e i pensionati che però sembrava finita in soffitta, in particolare dopo l'espansione della grande distribuzione.

Ma ora la disoccupazione e la crisi stanno riportando in voga, anche a Bergamo, un sistema di credito che pareva dimenticato. Ad aggiungersi agli anziani con la pensione minima si sommano cassintegrati, operai in mobilità e giovani coppie che contano sulla fiducia dei commercianti per l'acquisto di generi alimentari e beni di consumo, per poi saldare il debito a fine mese.

«Il libretto non esiste più, ora diamo la possibilità ai nostri clienti più affezionati di pagarci a fine mese tenendo il conto in base agli scontrini emessi - ha spiegato Pierangela Pezzotta Minuto, titolare della Latteria di via Moroni -. Un tempo era un'opportunità per il gestore, ora invece avvertiamo chiaramente che sono le famiglie ad aver sempre più bisogno per via della crisi. Il nostro negozio è collocato in uno dei quartieri storici della città, dove vivono molte persone anziane: noi cerchiamo di fare il possibile e lo facciamo volentieri».

Una sensibilità, quella di molti commercianti verso le famiglie in difficoltà, riscontrata anche a livello associativo, come sottolineato da Paolo Malvestiti, presidente Ascom Bergamo: «Da qualche mese a questa parte abbiamo notato come la richiesta di poter pagare a fine mese, con la forma dei libretti della spesa o attraverso modalità analoghe, sia in deciso aumento. In particolare il settore alimentare è in prima fila».

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