Marcello, c'è vita oltre il coma
La sua storia diventa un film

La piscina di Brembate Sopra nei giorni scorsi si è trasformata in un set cinematografico. Obiettivo: raccontare la storia vera di un giovane bergamasco che, dopo 52 giorni di coma profondo, è riuscito a risalire la china riacquistando la sua completa autonomia.

La piscina di Brembate Sopra nei giorni scorsi si è trasformata in un set cinematografico. Obiettivo: raccontare la storia vera di un giovane bergamasco che, dopo 52 giorni di coma profondo, è riuscito a risalire la china riacquistando la sua completa autonomia.

A girare le scene è stato il regista Alberto Nacci, musicista per oltre trent'anni e dal 2001 dedito alla realizzazione di opere di videoarte, documentari di arte e cultura, e filmati di industrial-art: il suo studio Ajpstudio è attivo a Dalmine dal 1996.

«In questa vicenda - spiega il regista - si sono alternati sentimenti opposti: dal dolore più profondo fino alla "gioia pura", quando Marcello si è risvegliato dal coma. Il linguaggio filmico sarà molto rispettoso dei sentimenti dei protagonisti con l'obiettivo, condiviso da tutti coloro che partecipano a questo progetto, di offrire una speranza a chi ha un congiunto in stato di coma, affinché non abbandoni mai la fiducia nell'amore dei familiari, negli amici e nella professionalità del personale medico e infermieristico».

«Nei giorni scorsi - prosegue Nacci - ho girato alcune scene nella piscina di Brembate Sopra in cui Marcello segue un programma di riabilitazione assistito da un esperto fisioterapista. Il film, dal titolo "Una luce bianca", sarà un cortometraggio della durata di circa 13 minuti, pronto entro questa primavera.

Marcello Salvi, di Bergamo, nel 2006 ha 36 anni quando la sua vita viene stravolta da un'emorragia cerebrale dovuta a ischemia congenita. Subisce un intervento chirurgico, ma per 52 giorni è in coma profondo. Quando si risveglia il suo corpo è immobile; inizia così una intensa attività di riabilitazione motoria.

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