Stezzano, sindaco sotto choc:
«Aveva la mia piena fiducia»

La notizia la raggiunge come un fulmine a ciel sereno e lei, Elena Poma, sindaco di Stezzano, non riesce a crederci. «Ma davvero ha fatto questo? Ha speso 130 mila euro dei soldi del Comune per comprarsi gioielli? Ma se qui non riusciamo nemmeno a comprare il toner per la stampante....

La notizia la raggiunge come un fulmine a ciel sereno e lei, Elena Poma, sindaco di Stezzano, non riesce a crederci. «Ma davvero ha fatto questo? Ha speso 130 mila euro dei soldi del Comune per comprarsi gioielli? Ma se qui non riusciamo nemmeno a comprare il toner per la stampante... Non può essere vero, voglio sperare che non sia così».

La voce è rotta, il sindaco è sconvolto. La notizia, d'altra parte, gliela diamo noi, perché la Guardia di finanza che lunedì 4 novembre è rimasta più di nove ore negli uffici comunali non è stata molto prodiga di informazioni. D'altra parte le indagini non sono finite perché non si possono escludere eventuali complicità, all'interno e all'esterno del Comune. La Corte dei Conti, poi, vorrà vederci chiaro sui soldi pubblici spesi dall'Amministrazione.

Ed è tutto da definire anche il ruolo del gioielliere, al momento non iscritto nel registro degli indagati. Intanto gli inquirenti hanno acquisito le dichiarazioni dei redditi di Loredana Zenca, del marito (da cui è separata), del figlio e della figlia. Redditi che non giustificano simili spese per tutti i gioielli che le sono stati trovati a casa.

Sindaco, mi sembra molto scossa...
«Certo, sono sconvolta, Loredana lavora qui da 23 anni, è una persona sulla quale abbiamo sempre riposto la massima fiducia, una dipendente irreprensibile che ha ricoperto ruoli di responsabilità e aveva la piena disponibilità dei conti del Comune. Adesso vedremo se ciò di cui viene accusata sarà provato: di certo noi eravamo all'oscuro di tutto.

Come è possibile che nessuno si sia accorto che in due anni sono stati spesi 130 mila euro in gioielli? Non è emerso nei bilanci comunali, i revisori dei conti non hanno notato nulla di strano?
«In quell'ufficio era lei la responsabile, lei quella che firmava i pagamenti, redigeva i bilanci, gestiva i buoni pasto. Sono spese che non arrivano all'approvazione della giunta ma passano dagli uffici e avrà fatto in modo di prenderli da qualche capitolo di spesa senza che nessuno se ne accorgesse».

Leggi le due pagine dedicate all'argomento su L'Eco di martedì 5 novembre

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