L’incontro è stato aperto da Loris Renato Colombo, segretario provinciale Bergamo del sindacato scuola Snals e della Confsal, la Confederazione sindacati autonomi lavoratori: «L’autonomia sindacale, che è la nostra bandiera, richiede un nostro impegno attivo e concreto per contribuire a dare risposte e chiarire i nodi ancora irrisolti alla luce dei cambiamenti che interessano migliaia di persone tra il personale della scuola, gli alunni e le loro famiglie – ha esordito – Da qui trova ragione l’incontro di oggi sulle iscrizioni scolastiche e un nuovo incontro che organizziamo il 20 febbraio sempre all’Itis “Natta” centrato sulla questione organici, con relatore Luciano Chiappetta, direttore generale Ministero dell’Istruzione, Università e della Ricerca per il Personale scolastico». Luigi Roffia, provveditore di Bergamo, portando i suoi saluti, ha sottolineato alcuni punti fermi per la scuola, in questa situazione in evoluzione con l’attesa di altri provvedimenti normativi: «La scuola bergamasca, già all’avanguardia, deve cambiare da noi, già ora si possono introdurre innovazioni pedagogiche sfruttando ad esempio l’autonomia scolastica. Una scuola moderna e rispondente ai bisogni dei ragazzi non deve trasmettere solo saperi, ma metodi e autonomia critica nel quadro dei grandi valori dell’Europa e delle sue radici, valorizzando inoltre la valutazione per competenze».
NOVITA' SULLE VALUTAZIONI
È stato sciolto il nodo riguardante l'educaizone fisica: il voto farà media con quello delle altre discipline mentre per il voto in condotta è stata confermata la bocciatura in caso di un cinque in questa materia. Il voto in condotta, oltre ad essere espresso in maniera numerica, avrà anche una spiegazione descrittiva al fine di permettere meglio alla famiglia di comprendere il comportamento del proprio figlio a scuola e la motivazione del voto. Ancora polemiche invece sulla decisione di dare il 5 in condotta in caso di una sospensione dell'alunno di 15 giorni. La scelta sarà rivalutata considerando il lungo periodo di sospensione (15 giorni), quasi mai messo in atto dalle scuole.
LIBRI DI TESTO DIGITALI
La riforma ha stabilito che le adozioni dei nuovi libri resteranno in atto per sei anni. Si è inoltre deciso che le adozioni dei testi previste tra tre anni saranno per libri solo digili o per testi misti, che abbineranno cioè un parte «cartacea» a una digitale.
«CITTADINANZA E COSTITUZIONE» DIVENTA MATERIA
Da prossimo anno sarà avviata una sperimentazione affinchè l'ora di cittadinanza e costituzione diventi una disciplina autonoma e separata da altre materie. La sperimentazione durerà un anno e la scelta andrà a regime durante l'anno scolastico 2010/2011: sarà anche abbinata alla formazione degli insegnanti.
FONDI RIDOTTI PER I CORSI DI RECUPERO
Sono previsti 58 milioni di euro di finanziamento per i corsi di recupero nelle scuole superiori. Si tratta di un importo più ridotto rispetto al precedente, ma dal Ministero arriva subito la spiegazione: «È cambiato anche il modo di intendere i corsi di recupero - ha detto Dutto -: ora si dovranno fare in maniera più mirata e non a livello generale su tutta la classe». Attenzione è stata messa anche sull'insegnamento dell'inglese, «da potenziare dal punto di vista qualitativo e quantitativo» ha detto Dutto che ha anche informato sull'arrivo dei nuovi organici di diritto per il prossimo anno scolastico: «Arriveranno - ha detto il direttore genrale - nel mese di marzo».
Nell’ottica di una «politica del fare» Dutto ha invitato a un modello di scuola «responsabile, che crea talenti, sviluppa le potenzialità e le vere competenze per la vita, torna all’essenziale, ai fondamentali. Un modello di scuola forse non garantito invece da un albero troppo ricco, cioè dall’offerta estesa e dall’ampliamento del curricolo, come testimoniano le indagini internazionali implacabili. Se oltre il 95% degli studenti arrivati all’esame di Stato si diploma, ma spesso al primo esame universitario gli studenti crollano, serve allora una scuola che non inganni, sia aperta al confronto, documenti i propri risultati senza facili scorciatoie, badando ai contenuti condivisi e riconosciuti come importanti dall’Europa. Nella situazione di emergenza educativa del nostro Paese bisogna affrontare i problemi guardando avanti e aiutare i genitori a cogliere l’essenza dell’educazione».
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