Nei prossimi giorni toccherà alla Soprintendenza regionale raccogliere le informazioni del caso da trasmettere poi al ministero per le valutazioni finali. «Secondo noi – spiega Orio Zaffanella, commissario provinciale e membro del consiglio nazionale dell’Udeur – il progetto in questione non doveva nemmeno essere preso in considerazione, vista la zona nel quale si voleva costruirlo. Dopo aver invitato Vittorio Sgarbi in città (la visita al cantiere è avvenuta domenica 18 gennaio, ndr) per far sì che si rendesse conto in prima persona di quanto accaduto, il 23 gennaio abbiamo depositato alla segreteria del ministro Bondi una nostra richiesta (protocollo n° 1774 del 30 gennaio) che ha come intento quello di far intervenire il ministero (e conseguentemente la Soprintendenza) per gli opportuni approfondimenti. Vista la situazione, crediamo che l’azzeramento del progetto sia quanto meno auspicabile».
In un documento, Domenico Giordano e Francesco Gerosa, rispettivamente referenti cittadino dell’Udeur e dell’associazione Mordilavita, auspicano che il ministero provveda ad aprire un’inchiesta in merito alla vicenda, svolgendo i dovuti accertamenti per verificare eventuali negligenze in fase progettuale, autorizzativi ed esecutiva, con riferimento alla tutela dei beni architettonici, storico-artistici e archeologici, con particolare riferimento alla Rocca.
Ricordiamo che i residenti, temendo per le loro case, hanno avviato ricorsi e proteste da settembre e gli smottamenti verificatisi tra dicembre e inizio gennaio hanno accresciuto la preoccupazione.
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