Presolana, invalidi sugli sci
per superare meglio le difficoltà

Tra gli appassionati che affollano le piste al Passo della Presolana ce ne sono alcuni che fino a domenica 15 febbraio stanno vivendo una settimana bianca speciale. Sono gli sciatori assistiti dall’Inail, l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. La sede di Bergamo e Treviglio, tramite il suo servizio di assistenza sociale, ha organizzato la seconda edizione del progetto «Scio anch'io» cui hanno partecipato una ventina di disabili di Bergamo e di altre province lombarde.
Nove gli invalidi bergamaschi che, con apposita attrezzatura, hanno sciato lungo le piste della Presolana accompagnati dai maestri di sci, scoprendo che stare su una sedia a rotelle o essere senza una gamba non equivale a dover vivere una vita da reclusi in casa.
«Il progetto “Scio anch’io” – spiega Addolorata Malgieri, responsabile della prevenzione e della comunicazione dell’Inail di Bergamo – ha come obiettivo il reinserimento degli infortunati nella vita sociale attraverso lo sport. In provincia vivono circa 450 grandi invalidi, con una percentuale di invalidità che oscilla tra l’80 e il 100%: di questi, un centinaio praticano regolarmente diverse attività sportive, come lo sci, il basket, il tennis, il nuoto, il tiro con l’arco, la vela, la corsa e la scherma. Abbiamo notato che fare sport gli consente di affrontare con uno spirito migliore le difficoltà che si sono venute a creare dopo il loro infortunio. Per questo “Scio anch’io” è stato individuato dalla direzione regionale dell’Inail come modello da esportare anche in altre realtà».
I nove invalidi bergamaschi sono arrivati da Treviglio, Nembro, Pontida, Grassobbio, Verdellino, Caravaggio, Misano Gera d’Adda, Brembate, Bolgare. Alcuni vivono su una sedia a rotelle, altri invece soffrono di qualche invalidità che ostacola i loro movimenti.

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