In campo il Nuovo albergo popolare, ente capofila, e la Fondazione Cariplo che ha messo a disposizione ben 630 mila dei 700 mila euro necessari per la riuscita. In prima fila anche Comune di Bergamo, Ambito territoriale 1, associazione Casa Amica, cooperativa Il Pugno Aperto, Azione cattolica e Caritas diocesana bergamasca, oltre alla parrocchia di Longuelo. «Saremo pronti ad avviare il servizio entro l'estate - ha spiegato ieri alla presentazione in via Carnovali, Giacomo Invernizzi, direttore del Nap - ma stiamo lavorando su questo progetto da due anni circa.
Il Comune e la parrocchia di Longuelo hanno messo a disposizione gli spazi: un edificio in via Longuelo a fianco della vecchia parrocchia e uno in via San Lorenzo, nei pressi di Porta Garibaldi. Due edifici che avevano bisogno di un'opera di ristrutturazione di cui si stanno occupando Casa Amica e l'impresa Pandini grazie al sostegno economico della Fondazione Cariplo». «La novità di questo progetto però - ha spiegato Invernizzi - risiede nel fatto che non si occuperà di persone che possono essere iscritte alla grave marginalità, ma che rischiano di finire nell'emarginazione se abbandonate a se stesse. L'intento è di dare un segno di vicinanza a uomini e donne che magari sono vittime di una separazione o un divorzio, ma anche di uno sfratto, della perdita di lavoro. Saranno ospitate nelle case una decina di persone per un periodo breve e comunque variabile a seconda delle esigenze personali. E in casa con loro in una situazione di convivenza quotidiana ci saranno anche dei giovani volontari di Azione Cattolica con la supervisione degli operatori della cooperativa Il Pugno Aperto. Fondamentale poi sarà la partecipazione della comunità parrocchiale di Longuelo aperta ad accogliere e farsi prossima a queste persone».
«Un'iniziativa che per noi ha un grande significato - ha spiegato il presidente Opera Bonomelli, Giorgio Frigeri - perché è un esempio di solidarietà molto forte. L'abbiamo ideata in momenti non sospetti: purtroppo la crisi acuirà le richieste proprio da parte di persone che per la perdita di lavoro potrebbero trovarsi in una situazione di difficoltà ci auguriamo temporanea». «Si tratta di un progetto sperimentale - ha illustrato Giovanni Gaiti, della Fondazione Cariplo - che si colloca in una serie di interventi di housing sociale sostenuti dalla Fondazione Cariplo - su cui abbiamo grandi aspettative e che abbiamo voluto sostenere con un finanziamento importante per premiare la grande collaborazione trovata sul territorio tra istituzioni pubbliche, privato sociale e associazionismo». Sull'importanza di un lavoro in équipe per costruire un buon vicinato per le persone in difficoltà è tornata anche l'assessore alle Politiche sociali, Elena Carnevali: «Ci stiamo impegnando come Comune ma anche come Ambito 1 per creare una corresponsabilità sociale tra cittadini e istituzioni per fare in modo che nessuno si senta ai margini della società. L'impegno delle istituzioni e del privato sociale va coniugato con la solidarietà delle persone in questo momento di crisi economica più che mai». Protagonisti saranno soprattutto i giovanissimi volontari dell'Azione cattolica pronti a vivere una convivenza con le persone che chiederanno aiuto. «Vorrei valorizzare la grande capacità dei giovani di mettersi in gioco quando sono chiamati a svolgere un ruolo decisivo in un progetto di valenza sociale. Per loro sarà una grande esperienza di formazione nel quotidiano, uno degli aspetti a cui in Ac teniamo maggiormente». I giovani non saranno però lasciati soli: hanno già intrapreso un percorso di preparazione con gli esperti de Il Pugno Aperto.
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