«Basta molestie, abbiamo paura»
Iscrizioni boom ai corsi di difesa

Tiziana, tempo fa, si è trovata in via Bono di fronte a un tossicodipendente. La siringa puntata sul suo collo e la minaccia di dargli soldi e gioielli. Lei ha reagito a quella aggressione, pronta con un calcio e con la forza nelle gambe per scappare. Poi quella strada, che faceva tutte le mattine per andare al lavoro, non l’ha più percorsa. La paura le è rimasta attaccata addosso e ora, anche a distanza di anni, ci ripensa. Anche questo l’ha spinta a partecipare al corso di difesa personale organizzato dagli assessorati Pari opportunità e Sicurezza del Comune di Bergamo e dalla consigliera di Parità della Provincia, in collaborazione con l’associazione La mimosa e la cooperativa Il cerchio di gesso.

Con Anna altre 105 donne, di tutte le età e provenienti da tutta la Bergamasca, hanno aderito all’iniziativa avviata da poche settimane. «Perchè non ci sentiamo sicure, quando camminiamo per la strada la sera - raccontano nello spogliatoio della scuola Locatelli di via Pradello dove si tengono due dei tre corsi avviati -. Quando la mattina è ancora buio e quando per la strada c’è chi si sente autorizzato a rallentare con la macchina, ad abbassare il finestrino e a fare commenti sulla nostra persona». Paura di possibili aggressioni fisiche, ma anche esasperazione per le continue molestie verbali che il sesso femminile subisce: «Alla fermata del pullman, mentre si passeggia per la strada, al semaforo - raccontano -, per non parlare della paura di scippi e di veri e propri maltrattamenti».

Maltrattamenti fisici, ma anche psicologici, come quelli che molte donne segnalano di subire sul luogo di lavoro: «Colleghi che sbattono i pugni sul tavolo, che alzano la vice e offendono - raccontano alcune -. Situazioni che creano tensione e che tolgono serenità e ci cambiano la personalità». «Penso alle mie figlie e non sono tranquilla» racconta una mamma; «ho paura che mi succeda qualcosa, ma soprattutto ho paura, pur conoscendo tecniche di difesa, di non essere in grado di applicarle o semplicemente di non avere la forza di urlare, per chiedere aiuto» racconta un’altra. A questo servono i corsi di difesa: non solo per saper reagire a una tentata aggressione, ma anche a vivere con più sicurezza dal punto di vista psicologico, i possibili momenti di pericolo.

Corsi che stanno avendo un grosso riscontro. Tre quelli attivati per un totale di 105 donne iscritte con un’età media di 35 anni: la più giovane ha 14 anni, ma ci sono anche signore di 63 anni. Le richieste continuano ad arrivare (per informazioni 348/4775193) e in lista d’attesa ci sono già 50 persone. «Speriamo di ripetere l’esperienza da settembre» spiegano da La mimosa. I tre corsi sono gratuiti e tenuti dagli esperti di arti marziali e aikido, Laura Meucci e Hassan Raoui. «Tra gli obiettivi quello di raggiungere la consapevolezza delle potenzialità del proprio corpo, sviluppare una maggiore coordinazione psicomotoria, accettare e riconoscere i propri limiti, ottenendo il massimo risultato da semplici movimenti - spiegano i due preparatori, entrambi quinto Dan Aikido -. La percezione di insicurezza è evidente e non solo per la strada. Non dimentichiamo infatti l’alto numero di violenze tra le mura domestiche». Aggressioni fisiche e verbali, su cui «bisogna imparare a lavorare per sapersi difendere - continua Nadia Savoldelli de La mimosa -, lavorando sulla postura, sentendosi pronte per reagire e soprattutto più sicure a livello mentale. Per una vita più serena».

Fabiana Tinaglia
Vanessa Bonacina

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