La tragedia di Capodiponte
Una lapide ricorda Bariselli

Una lapide per ricordare Gianfranco Bariselli Maffignoli, il camionista di Costa Volpino morto il 27 giugno 2005 durante il collaudo statico di una rampa d'uscita della nuova statale 42. La targa è stata collocata il 1° maggio, Festa del Lavoro, dalle autorità del Comune di Capodiponte in Vallecamonica.

L'autista, originario della provincia di Brescia, aveva 55 anni: insieme ad altri camionisti stava testando la tenuta del viadotto con il mezzo pesante. All'improvviso la rampa di uno svincolo si piegò su se stessa per poi cedere di schianto, trascinando con sé i camion e i loro autisti. Bariselli Maffignoli morì schiacciato mentre altri altri suoi colleghi rimasero feriti: a Brescia si sta svolgendo il processo penale per accertare le responsabilità di quanto accaduto.

Venerdì il Comune di Capodiponte ha scoperto la lapide per ricordare la tragedia, ponendola proprio nel luogo del crollo, sotto il viadotto della nuova statale 42. Sulla pietra è stata incisa la scritta: «A ricordo di Gianfranco Bariselli Maffignoli che qui il 27 giugno 2005 morì tragicamente nell'adempimento del proprio lavoro, contribuendo con coraggio a salvare i colleghi». Fu infatti Bariselli Maffignoli ad accorgersi che lo svincolo stava cedendo e a urlare agli altri autisti di allontanarsi il più velocemente possibile.

«Vogliamo soltanto conservare la memoria di quei fatti - ha spiegato il sindaco Francesco Manella - perché sappiamo che la nostra lapide non può attenuare il dolore dei familiari e degli amici di Gianfranco. Siamo però convinti che Gianfranco sarà vicino alle persone che qui hanno ripreso a lavorare per completare la strada. Inoltre vogliamo evidenziare ancora una volta quanto sia importante garantire la sicurezza di tutti sul posto di lavoro». Alla cerimonia hanno partecipato anche i familiari del camionista di Costa Volpino. Fra loro il figlio Matteo: «Mio padre avrebbe potuto dare ancora molto alla mia vita, ma se ne è andato così. Qui io non vorrei più tornare, ma bisogna fare di tutto per ricordare quanto accaduto».

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